Va a caccia con un richiamo acustico con amplificatore. E uccide anche un esemplare “protetto”: multato dai Carabinieri Forestali

SIGNA – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, durante un controllo dell’attività venatoria nella zona dei Colli Alti, hanno sottoposto ad alcune verifiche un appostamento di caccia alla “minuta selvaggina” al cui interno era stata notata una persona. I Carabinieri, infatti, avevano sentito chiaramente il richiamo di avifauna prodotto da un suono acustico. E i successivi controlli […]

SIGNA – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, durante un controllo dell’attività venatoria nella zona dei Colli Alti, hanno sottoposto ad alcune verifiche un appostamento di caccia alla “minuta selvaggina” al cui interno era stata notata una persona. I Carabinieri, infatti, avevano sentito chiaramente il richiamo di avifauna prodotto da un suono acustico. E i successivi controlli hanno permesso di accertare la presenza di un richiamo acustico che, posizionato su un appoggio all’interno del capanno, veniva attivato dal cacciatore stesso che fra l’altro aveva già abbattuto un esemplare di avifauna. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di constatare che il richiamo era munito di amplificatore frontale e batteria. Mentre il cacciatore aveva nascosto all’interno del giubbotto un esemplare di Pispola (Anthus Pratensis), specie protetta nei cui confronti non è consentita la caccia. I Carabinieri Forestali hanno proceduto quindi al sequestro penale della selvaggina, del richiamo acustico e del fucile utilizzato. L’uomo, infatti, aveva abbattuto anche un esemplare di storno (caccia in deroga) omettendo, come previsto dalla norma, di annotarlo nell’apposita sezione del proprio tesserino venatorio regionale. Pertanto gli è stata contestata anche una violazione amministrativa per un importo di 300 euro.