Vaccinati gli ospiti della Mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino

SESTO FIORENTINO – E’ stato un lavoro lungo e di cesello perché chi ha avuto l’idea conosce bene il mondo delle persone più fragili, quelle che si trovano ai margini di tutto, a volte (troppo spesso ignorate dai più). E l’idea era quella di vaccinare contro il Covid, anche queste persone che non hanno avuto […]

SESTO FIORENTINO – E’ stato un lavoro lungo e di cesello perché chi ha avuto l’idea conosce bene il mondo delle persone più fragili, quelle che si trovano ai margini di tutto, a volte (troppo spesso ignorate dai più). E l’idea era quella di vaccinare contro il Covid, anche queste persone che non hanno avuto la fortuna di altre. La proposta, alla fine poi accolta, è nata dai volontari gestori della mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino. Così nei giorni 29 e 30 giugno e oggi 1 luglio si è tenuta la somministrazione dei vaccini anti Covid, eseguita dal personale sanitario Usca, destinata ai frequentatori della mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino.

“Si è  ritenuto in tal senso facilitare il provvedimento, effettuato nello stesso orario del ritiro “pranzo da asporto”, e cioè dalle 11 alle 13, – spiegano alla Mensa della Misericordia – superando disagi e difficoltà per gli stessi interessati di rivolgersi e prenotarsi sul portale della Regione Toscana. Non è stato semplice convincere i nostri “ospiti” per le diffidenze e preoccupazioni avanzate di vario tipo. Ma poi è prevalso, in gran parte, lo spirito di emulazione verso quanti hanno aderito a vaccinarsi”.

All’appello sono mancati in 7 su 32 prenotazioni, com’era prevedibile nel variegato mondo rappresentato da questa fascia di persone che stanno ai margini della società. Le persone sono state vaccinate con dosi Pfizer, tenuto conto della varietà di età dei presenti, da 25 a 70 anni. La seconda dose è stata fissata per il 10 agosto con le stesse modalità. 

Per convincere gli “ospiti” della mensa, i volontari hanno “assunto il movente: Vaccinarsi salva la vita”. Ma il percorso non è completato. “Nostra intenzione – dice Arrigo Canzani della Mensa della Misericordia – era (ed è) rivolgersi direttamente anche a coloro che vivono in condizioni similari a quanti vengono in mensa e che si trovano davanti ai negozi, all’ingresso delle chiese, sbandati a chiedere l’elemosina in situazioni di trascuratezza e abbandono. C’è  da augurarci che si possa riproporre il servizio  in un altro momento – in collaborazione con la Società della Salute – per assicurare a tutti la vaccinazione. Ci conforta (e ci gratifica umilmente) aver ricevuto nel frattempo diverse telefonate e testimonianze di apprezzamento dell’iniziativa promossa da una struttura non istituzionale”.