Vandali contro la biblioteca nei parchi e Gli Amici di Civica scrivono una lettera aperta “ci dispiace per voi, non ci fermerete”

CALENZANO – Ancora atti vandalici contro la casetta dei libri che la Biblioteca Civica ha collocato nei parchi. Questa volta ad essere presa di mira dai vandali è stata la casetta Giralibro nel giardino al Nome di Gesù. Distrutta le struttura colorata contenente i libri lasciati per la lettura. Gli Amici di Civica, l’associazione all’interno […]

CALENZANO – Ancora atti vandalici contro la casetta dei libri che la Biblioteca Civica ha collocato nei parchi. Questa volta ad essere presa di mira dai vandali è stata la casetta Giralibro nel giardino al Nome di Gesù. Distrutta le struttura colorata contenente i libri lasciati per la lettura. Gli Amici di Civica, l’associazione all’interno della biblioteca di Calenzano ha preparato una lettera aperta “ai teppisti” – così l’associazione definisce gli autori di questi gesti.

LETTERA APERTA DI AMICI DI CIVICA AI TEPPISTI

Non ci avete fatto niente

Sì, la nostra prima reazione è stata di rabbia. Il duro lavoro e la passione dei volontari che hanno dato vita al progetto “Biblioteche nei parchi”, in collaborazione con il Comune di Calenzano, sono stati annullati in pochi secondi da un gesto vile e miserevole.

Ma, riflettendo, quella rabbia si è trasformata in compassione. Compassione per voi, teppisti, intrappolati nel vuoto di un’esistenza senza bellezza. Distruggere una biblioteca è l’atto di chi non sa che la cultura è aperta a tutti, anche a voi. Se la prossima volta sceglieste di aprire uno sportello e prendere un libro invece di lanciare un sasso, potreste trovare un filo di luce nel buio che vi circonda.

Sappiate che il danno che avete inflitto non ferma né il nostro impegno né il valore della cultura nella nostra comunità. Il vostro gesto è stato inutile. Se siete minorenni, confidiamo che i vostri genitori vi aiutino a comprendere la gravità delle vostre azioni e a rimediare, perché saranno loro a rispondere delle conseguenze. Ci aspettiamo delle scuse, anche anonime. Sarebbe un primo passo verso la consapevolezza dell’enorme errore commesso. Non per noi, ma per voi stessi. Auguri, ne avete davvero bisogno”.