PIANA FIORENTINA – “Ci chiediamo chi è l’effettivo beneficiario dell’iniziativa che il presidente della giunta regionale intende attivare il prossimo 28 ottobre definita “pubblico dibattito” avente per oggetto la nuova ipotesi di pista dell’aeroporto di Firenze”. A porsi e a “porre” la domanda è l’associazione Vas Vita ambiente salute Onlus, che per farlo ha inviato una lettera ai sindaci, ai presidenti dei consigli comunali e ai consiglieri comunali dei Comuni di Prato, Sesto Fiorentino, Poggio a Caiano, Carmignano, Campi Bisenzio e Calenzano.
“Poniamo questa semplice domanda – si legge nel documento – perché vorremmo capire quale dovrebbe essere l’interesse che potrebbe indurre la collettività a partecipare a quella occasione di confronto che il presidente Giani vorrebbe allargato a tutta la cosiddetta società civile (dai cittadini interessati fino alle amministrazioni pubbliche), considerato che in quella occasione, qualsiasi discussione, approfondimento o riflessione che dovrebbe scaturire dal dibattito tra il proponente e tutti gli altri interlocutori si fonderebbe sul nulla, perché un brogliaccio (una tavola con un abbozzo indicativo sulla nuova pista e forse qualche altra assolutamente superficiale indicazione su ipotizzate soluzioni infrastrutturali), altro non è che il nulla, se si ha l’idea di che cosa sia un vera analisi sul tema.
Non a caso anche le strutture tecniche della Regione Toscana non hanno alcun documento ufficiale a riguardo, come confermato da una nota Protocollo del 6 ottobre scorso in risposta a un nostro accesso atti in cui la stessa Regione ha dichiarato che ”non risultano nella disponibilità del Settore Logistica e Cave
documenti riferibili al Nuovo Masterplan e/o Ipotesi di pista” dell’aeroporto Vespucci”.
“Se progetto deve essere, – continua la lettera – se cioè il proponente intende presentare nuovamente una ipotesi di aeroporto per Firenze, si elaborino tutte le ricerche, le proposte e le soluzioni tecniche che la legge impone per tali infrastrutture. Si dia avvio a una nuova procedura di Via, ed all’interno di essa, come elemento endoprocedimentale, si garantisca l’indizione dell’inchiesta pubblica prevista dalla legge. Questo è l’unico e vero strumento che potrà consentire a tutti gli interessati, a cui Giani vorrebbe oggi impropriamente rivolgersi senza elementi fattuali, di esprimersi in modo corretto compiuto ed approfondito in quanto supportato da elaborazioni di dettaglio su tutti gli aspetti progettuali”.
“La preoccupazione – concludono – che dietro la proposta di “pubblico dibattito” ci sia solo la ricerca di un fittizio consenso alla realizzazione della pista è avvalorata dalla recente dichiarazione del sindaco di Firenze che ha indicato l’inizio dei cantieri per la costruzione dell’infrastruttura nell’anno 2024. Quale valore dovrebbe quindi avere questo “democratico” coinvolgimento di tutti i soggetti interessati se qualcuno ha già deciso le sorti di quel “brogliaccio” su cui saremmo chiamati a esprimerci? A chi giova tutto ciò?”.