Vertenza Cavalli/Giacosa: convocato il tavolo di crisi in Città Metropolitana

SESTO FIORENTINO – Vertenza Cavalli/Giacosa: oggi è giunta la comunicazione della convocazione per il 25 (sul Caffè) e il 28 luglio (sulla boutique) del tavolo presso l’Unità di Crisi della Città Metropolitana di Firenze richiesto dalla Filcams Cgil di Firenze, per analizzare le ragioni dell’annunciata chiusura da parte dello stilista con tanto di proclama alla […]

SESTO FIORENTINO – Vertenza Cavalli/Giacosa: oggi è giunta la comunicazione della convocazione per il 25 (sul Caffè) e il 28 luglio (sulla boutique) del tavolo presso l’Unità di Crisi della Città Metropolitana di Firenze richiesto dalla Filcams Cgil di Firenze, per analizzare le ragioni dell’annunciata chiusura da parte dello stilista con tanto di proclama alla stampa ed in spregio a qualsiasi confronto con le parti sociali. All’interno del tavolo, lo scopo della Filcams Cgil è “individuare – si legge in una nota – misure volte a salvaguardare l’importante marchio del Caffè Giacosa, dove nacque il famoso Negroni, nonché la piena occupazione dei dipendenti Cavalli, compreso il Giacosa del quale la famiglia è proprietaria”.
“Si apprende dai quotidiani che il Caffè Giacosa rientra come semplice attività commerciale – continua la nota – e non classificabile come esercizio storico vincolabile al tipo di attività ed anche agli arredi dei locali: si desume che chi arriverà potrà ben decidere di intraprendere qualsiasi altra attività. Se così fosse riterremmo questa scelta un’altra ferita alla città, che perderebbe così pezzi di storia a tutto vantaggio di una vetrina priva di valori storici che hanno fatto grande Firenze nel mondo”. In considerazione di ciò, la Filcams Cgil di Firenze chiederà alla proprietà Cavalli lumi su come intende lasciare Firenze e quali saranno le ripercussioni sul personale impiegato: si chiede anche che ci sia la volontà di vincolare chi subentrerà negli attuali locali di Cavalli a mantenere tutta l’occupazione ed anche l’importante caffè. “Una via diversa da parte della proprietà e di chi intende subentrare – conclude la Filcams Cgil – sarebbe uno schiaffo all’intera Città di Firenze per la perdita di un prestigioso marchio come il Caffè Giacosa e sarebbe anche una ripercussione negativa sull’occupazione, già pesantemente colpita dalle crisi che hanno caratterizzato le attività commerciali fiorentine”.