Vertenza ex Gkn: ieri l’assemblea dei lavoratori, oggi si va “al voto” per la riconversione industriale

CAMPI BISENZIO – Un’altra tappa cruciale, anzi due, fra ieri e oggi, nella vertenza della ex Gkn. Ieri, infatti, si è svolta oggi l’assemblea dei lavoratori ex Gkn, in seguito alla firma dell’accordo quadro avvenuta durante l’ultimo incontro convocato al Ministero per lo Sviluppo Economico che ha fissato alcuni punti fermi: il passaggio al futuro […]

CAMPI BISENZIO – Un’altra tappa cruciale, anzi due, fra ieri e oggi, nella vertenza della ex Gkn. Ieri, infatti, si è svolta oggi l’assemblea dei lavoratori ex Gkn, in seguito alla firma dell’accordo quadro avvenuta durante l’ultimo incontro convocato al Ministero per lo Sviluppo Economico che ha fissato alcuni punti fermi: il passaggio al futuro soggetto industriale che avverrà in continuità occupazionale e di diritti; e, la garanzia di reindustrializzazione da parte della stessa QF anche con l’entrata di capitale pubblico, se entro agosto non si saranno palesati i soggetti investitori.
Con la reindustrializzazione lo stabilimento verrà svuotato dalle attuali macchine con la promessa che verrà riempito con nuovi macchinari. “Spesso – si legge in una nota della Rsu – questo limbo viene usato per chiudere le aziende in modo soft e per questo è stata istituita anche una commissione territoriale di proposta e di verifica sul processo di reindustrializzazione. Ogni fondo pubblico usato in questo processo sarà noto alla commissione e sarà vincolato alla realizzazione del saldo occupazionale”.

“Gli accordi si ottengono e si difendono con la mobilitazione, – dice Dario Salvetti, delegato Rsu – wiamo dentro un meccanismo che non abbiamo voluto noi: lo smantellamento della produzione di semiassi e la sua sostituzione con qualcosa di futuro. Ma dentro questo meccanismo abbiamo messo dei paletti e provato a creare precedenti positivi anche per tutte le altre vertenze”. “Noi continuiamo a sentirci a guardia di una fabbrica per il territorio e nell’interesse di tutti” continua Salvetti. “Per questo è nostro impegno che alla fine di questo processo si salvino non i “nostri” posti di lavoro, ma 500 posti di lavoro come patrimonio di tutte e tutti e con un corpo di diritti fruibile per tutte e tutti. La mobilitazione quindi cambierà forma, ma non cessa. La guardia rimane alta. Sappiamo cosa dobbiamo provare a fare e proveremo a farlo”.

Appena finita l’assemblea i lavoratori sono usciti in corteo con due striscioni: “Continuare a convergere e a insorgere” e “Tenetevi liberi per marzo”: inviti rivolti a tutta la galassia di solidarietà e di supporto che si è sviluppata attorno a questa lotta. “Il tema – conclude Salvetti – è quello di non disperdere l’esperienza di 6 mesi di assemblea permanente non riguarda solo noi. Riguarda tutti. La continuazione di questa vicenda sarà un enorme processo di responsabilizzazione collettiva o non sarà affatto. Pensiamo tutti bene come vogliamo coltivare lo spiraglio che abbiamo aperto insieme”. L’assemblea di ieri, molto partecipata, è stata il preludio per la votazione per l’approvazione dell’accordo, che avrà luogo oggi per tutta la giornata.