Vertenza Gilbarco, arrivata la procedura di licenziamento. La Fiom si appella alle istituzioni

FIRENZE – Vertenza Gilbarco, come preannunciato l’azienda ha formalizzato la volontà di licenziare 31 dipendenti diretti attraverso l’apertura di licenziamento collettivo. A 38 lavoratori interinali era già stato annunciato che il 30 giugno finiranno di lavorare in Gilbarco. “La procedura di licenziamento collettivo – si legge in una nota della Fiom Cgil Firenze – è […]

FIRENZE – Vertenza Gilbarco, come preannunciato l’azienda ha formalizzato la volontà di licenziare 31 dipendenti diretti attraverso l’apertura di licenziamento collettivo. A 38 lavoratori interinali era già stato annunciato che il 30 giugno finiranno di lavorare in Gilbarco. “La procedura di licenziamento collettivo – si legge in una nota della Fiom Cgil Firenze – è arrivata stamani dieci minuti prima dell’assemblea dei lavoratori, mostrando un’ennesima volta la disumanità dell’azienda e la mancanza di rispetto verso i propri dipendenti”.

“La gravità di questa vicenda – continua il comunicato – sta nel fatto che, a differenza di Bekaert e Gkn, in questo caso chi rappresenta l’azienda è anche vice-presidente di Confindustria Firenze. L’associazione prima sottoscrive patti per lo sviluppo e la difesa del tessuto industriale, salvo però poi chiudere realtà come il reparto di Gilbarco. Non c’è solo la responsabilità del board americano, chi ha deciso di licenziare questi lavoratori è anche un importante esponente di Confindustria Firenze. Per questo motivo, diciamo chiaramente che per la Fiom Cgil Firenze non c’è nessuna possibilità di venire a qualsiasi accordo che preveda i licenziamenti dei lavoratori. Le motivazioni nell’apertura della procedura non ci convincono, ma non trovano neppure riscontro rispetto alle vaghe informazioni che la direzione aziendale ci ha dato per obbligo contrattuale. Siamo di fronte a una realtà che decide di licenziare 31 lavoratori diretti e 38 somministrati solo ed esclusivamente in una pura logica di razionalizzazione del profitto degli azionisti. Se la visione industriale sulla nostra città, se le ricette per uscire dalla crisi pandemica ed ora bellica, sono quelle dimostrate da questa vicenda, noi le respingiamo nel modo più assoluto. Chiediamo pertanto alle istituzioni locali a partire dalla Città metropolitana al Comune di Firenze e alla Regione Toscana di schierarsi a fianco dei lavoratori di Gilbarco”.