Vertenza Texprint, la Rsu Fiom/Cgil della Gkn e i delegati della Cgil a fianco dei lavoratori nella “lotta” per il posto di lavoro

CAMPI BISENZIO – C’è la “firma” anche della Rsu Fiom/Cgil della Gkn di Campi Bisenzio all’appello di solidarietà nei confronti della vertenza Texprint: “Nessuno si giri dall’altra parte”. Ed è un comunicato che trae forza anche dal nutrito gruppo di adesioni, a ulteriore conferma del fatto che si tratta di una questione molto “sentita”: Rsu […]

CAMPI BISENZIO – C’è la “firma” anche della Rsu Fiom/Cgil della Gkn di Campi Bisenzio all’appello di solidarietà nei confronti della vertenza Texprint: “Nessuno si giri dall’altra parte”. Ed è un comunicato che trae forza anche dal nutrito gruppo di adesioni, a ulteriore conferma del fatto che si tratta di una questione molto “sentita”: Rsu Filctem/Cgil Manetti & Roberts, Rsu Fiom/Cgil Cso, Rsu Filctem/Cgil Menarini, Rsu Filctem/Cgil Icap-Sira, Rsu Filctem/Cgil Giotti, Rsu Filctem/Cgil Ida, Rsa Filt/Cgil Fedex Filiale Prato, Rsa Filt/Cgil Ga.Ma Cantiere Ups Prato, Rsa Filcams/Cgil Easy Groop. Insieme a loro anche Andrea Giovacchini, del direttivo provinciale Filctem/Cgil Firenze, Federico Giuliano, del direttivo provinciale Fiom/Cgil Firenze, Miguel Bausi, del direttivo provinciale Fiom/Cgil Firenze, Argentino Cerrato, del direttivo provinciale Fiom/Cgil Firenze e Lavoratori Facem Owi

“Da molte settimane – si legge nel documento – alla Texprint di Prato si sta combattendo una battaglia di dignità. I lavoratori Texprint sono in sciopero e presidio davanti alla loro azienda contro lo sfruttamento cui sono sottoposti: 7 giorni per 12 ore con stipendio da fame. Chiedono la fine del loro sfruttamento e il rispetto del Contratto Nazionale di Lavoro. Stanno combattendo una battaglia dura fatta di freddo vento e pioggia, usano i loro corpi a difesa dei loro diritti, per fermare i camion che portano fuori dallo stabilimento la stoffa che essi stessi producono. Non è sicuramente l’unica situazione del genere che esiste nel nostro territorio, soprattutto nel distretto tessile”.

“Questa volta la paura è stata vinta: dopo mesi di sciopero e presidio con blocco delle merci, sono riusciti ad avere un incontro con l’unità di crisi della Regione Toscana. Nello stesso giorno è apparsa la notizia che l’azienda sarebbe stata oggetto di un’indagine dell’antimafia. Sembrava che la situazione volgesse al meglio, sembrava che le istituzioni iniziassero a giocare un ruolo a fianco dei lavoratori sfruttati, ma il giorno successivo al presidio dei lavoratori si è presentata la Questura di Firenze che ha iniziato un brutale sgombero del presidio: ben tre cariche a distanza di poche ore, con l’intento di far uscire la merce prodotta da quello stabilimento. Il messaggio è sempre lo stesso: la merce è più importante e tutelata delle persone”.

“Noi, siamo solidali con loro, non guardiamo alla provenienza dei lavoratori e neanche a quale tessera hanno in tasca. Sono lavoratori in lotta per il posto di lavoro e soprattutto per la loro dignità di esseri umani, per darsi e per dare un futuro a chi gli sta accanto o lo aspetta a casa. Non solo perché la solidarietà tra lavoratori prescinde dalle rispettive appartenenze sindacali, ma anche perché un torto subito da un settore di lavoratori o anche da un solo lavoratore è un torto verso l’intera classe lavoratrice. Se si lascia passare quanto sta accadendo alla Texprint, le stesse condizioni di lavoro, gli stessi metodi brutali, le stesse cariche, si rivolgeranno contro noi tutti quando ci troveremo a lottare allo stesso modo per i nostri diritti e per il nostro posto di lavoro”.

“Per anni abbiamo sentito decantare dalle istituzioni locali e regionali il famoso “modello toscano” fatto di buone relazioni e interazioni tra rappresentati politici, sindacali e datori di lavoro, vogliamo ancora credere di vivere e lavorare in uno stato di diritto dove le leggi vengono rispettate e fatte rispettare, questa vicenda per ora racconta il contrario, chi deve intervenire intervenga. Per quanto ci riguarda, la lotta dei lavoratori Texprint è una lotta pacifica, non violenta, radicale e giusta dalla quale tutti dovremmo prendere esempio”.