Vicenda Gkn, tutte le voci dal tavolo con il Mise. E la Rsu “ribadisce” un concetto: “Se siamo qui oggi il merito è della mobilitazione…”

CAMPI BISENZIO – E’ innegabile che ci fosse attesa per il tavolo Gkn che si è svolto ieri in videoconferenza al Mise. All’incontro, presieduto dal vice-ministro Alessandra Todde, hanno partecipato Ministero del lavoro, Invitalia, rappresentata da Roberto Rizzardo, l’advisor Francesco Borromeo, l’azienda, rappresentata da Andrea Ghezzi, Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Comune di Campi […]

CAMPI BISENZIO – E’ innegabile che ci fosse attesa per il tavolo Gkn che si è svolto ieri in videoconferenza al Mise. All’incontro, presieduto dal vice-ministro Alessandra Todde, hanno partecipato Ministero del lavoro, Invitalia, rappresentata da Roberto Rizzardo, l’advisor Francesco Borromeo, l’azienda, rappresentata da Andrea Ghezzi, Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Comune di Campi Bisenzio e le organizzazioni sindacali. Durante il confronto, la Todde ha confermato che il Mise è disponibile a sedersi intorno al tavolo con tutte le parti coinvolte per favorire la proposta ponte e il successivo progetto proposto dall’ advisor di reindustrializzazione del sito. Al tavolo è inoltre emerso che l’azienda non invierà più le lettere di licenziamento e che il Ministero del lavoro ha dato piena disponibilità a supportare il percorso con l’ammortizzatore sociale più adeguato. “Il Mise è assolutamente disponibile a supportare questo percorso di transizione proposto dall’advisor con gli strumenti a disposizione, e la proposta “ponte” servirà a offrire ulteriore tempo per lavorare con tutte le parti ad una proposta seria e credibile”, ha detto il vice-ministro allo sviluppo economico, Alessandra Todde. “Invitalia sarà disponibile a valutare come sostenere il progetto, inoltre convocheremo nelle prossime settimane un primo incontro tecnico per dare seguito a cio di cui si è discusso ieri”, ha concluso Todde.

“E’ grazie alla grande determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori e alle iniziative legali delle organizzazioni sindacali – dicono Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze-Prato e Pistoia, e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale – se abbiamo guadagnato tempo. Questo tempo però non va sprecato, di fronte alla decisione irrevocabile della Gkn di chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio. Ribadiamo che non siamo disponibili a firmare cambiali in bianco. Per la Fiom e la Cgil è necessario che ci sia la garanzia sulla cassa integrazione per transizione in questa fase con il coinvolgimento del Ministero del Lavoro. Occorre non solo il monitoraggio ma una verifica attiva sulle manifestazioni di interesse, vista l’unicità e l’eccezionalità della situazione in cui ci troviamo”. “Servono elementi di garanzia e di trasparenza per consentire il traghettamento degli impianti e dello stabilimento da Gkn al nuovo soggetto industriale con la riassunzione di tutti i lavoratori e con le tutele contrattuali e salariali. Il Ministero è in debito con il territorio fiorentino per 1.660 motivi, tanti sono i metalmeccanici che dal 2004 ad oggi sono stati coinvolti in vertenze tese alla reindustrializzazione che non hanno avuto seguito e in cui il Mise non ha svolto un ruolo. La Fiom e la Cgil chiedono di arrivare a un’intesa per il rilancio industriale dello stabilimento di Campi Bisenzio, ma serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti. Chiediamo al Governo e al Mise garanzie, anche dirette di Invitalia, per assicurare il percorso”.

“La proprietà di Gkn – hanno aggiunto Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, segretario della Uilm Firenze – ha dichiarato di essere disposta a trasferire tutte le azioni all’advisor e conseguentemente a non avviare una nuova procedura di licenziamento per tutta la durata del negoziato sindacale con la potenziale nuova proprietà. Borgomeo non procederebbe però alla reindustrializzazione del sito in prima persona, ma manterrebbe una posizione di advisor e quindi cercherebbe i soggetti da coinvolgere nel piano di rilancio. Si tratta di una novità importante che finalmente accende una speranza per i circa 400 lavoratori di Firenze”. “Porteremo avanti il confronto – aggiungono Ficco e Materazzi – per chiedere certezze e garanzie per i lavoratori, auspicando anche un intervento diretto di Invitalia nell’azionariato a conferma del ruolo che deve avere il soggetto pubblico nel prosieguo della vertenza. Si è parlato dell’interessamento di due aziende del comparto farmaceutico, ma noi riterremmo più naturale rivolgersi verso il settore della mobilità sostenibile. Verificheremo con attenzione chi saranno i soggetti e la serietà dei piani industriali e in ogni caso chiederemo la piena continuità lavorativa”. “Ringraziamo per l’attenzione dimostrata dal vice-ministro Todde e dalla Regione Toscana – concludono Ficco e Materazzi – e soprattutto confidiamo che l’impegno delle Istituzioni resti massimo finché i lavoratori della Gkn non avranno ripreso effettivamente a lavorare, poiché solo allora potremo considerare conclusa la vertenza e potremo considerare ripagate le tenaci lotte dei lavoratori. Ma oggi considerare chiusa la vertenza da parte delle istituzioni sarebbe un errore superficiale e pericolosissimo”.

L’incontro di ieri ha fatto seguito alla riunione del giorno precedente in Regione: “Il Ministero – ha detto Dario Salvetti, delegato Rsu Gkn – ha poco da essere soddisfatto per quello fatto in questi mesi, noi siamo qua grazie alla mobilitazione all’articolo 28 vinto a settembre che ha bloccato la procedura di licenziamento. Senza tutto questo, Gkn Firenze oggi non esisterebbe più. Quello che diciamo ieri, lo diciamo oggi e lo diremo domani: è necessaria la continuità produttiva, occupazionale e il mantenimento dei diritti acquisiti in questi anni, e comunque dovrà essere garantito il reinserimento delle lavoratrici e lavoratori degli appalti. Noi non ragioniamo in termini di sfiducia o fiducia, ma di garanzie strutturali. Per questo chiediamo un ruolo di Invitalia e dello Stato. Il tema degli ammortizzatori lo vedremo quando sarà chiaro il percorso da A a B”. “Per il resto – ha aggiunto Salvetti – chiediamo alla Regione di continuare a studiare insieme a noi tutte le ipotesi che stiamo vagliando assieme alle intelligenze collettive del territorio, ai ricercatori solidali, come il gruppo di ingegneri e dei ricercatori della Scuola Sant’Anna per la proposta di un polo per la mobilità sostenibile. Le reindustrializzazione è stata finora su questo territorio solo lo strumento per far scappare le multinazionali. Se si vuole dimostrare che questa volta non è così, si diano i necessari approfondimenti e le garanzie necessarie, nero su bianco”.