Vinattieri (FI): “Partecipate, l’assurda vicenda delle due azioni dal valore di 104 euro…”

SIGNA – “Il Comune di Signa, ancora una volta, si trova immerso nell’assurdo mondo delle partecipate del modello toscano”. Parole del capo gruppo di Forza Italia/Rinasce Signa, Gianni Vinattieri, dopo aver constatato che “l’amministrazione comunale è impossibilitata a dismettere due azioni di Fidi Toscana spa per un valore complessivo di 104 euro”. Una vicenda che […]

SIGNA – “Il Comune di Signa, ancora una volta, si trova immerso nell’assurdo mondo delle partecipate del modello toscano”. Parole del capo gruppo di Forza Italia/Rinasce Signa, Gianni Vinattieri, dopo aver constatato che “l’amministrazione comunale è impossibilitata a dismettere due azioni di Fidi Toscana spa per un valore complessivo di 104 euro”.

Una vicenda che inizia dopo “l’invito” alle amministrazioni pubbliche, da parte del presidente del consiglio Matteo Renzi, poco dopo il suo insediamento, di avviare un processo di razionalizzazione che potesse produrre risultati già entro la fine del 2015.

“Ma qui – aggiunge Vinattieri – nasce il primo problema visto che i criteri della legge numero 190/2014 sono tali da rimandare alla valutazione soggettiva e discrezionale dell’ente locale nella definizione delle proprie partecipate come“indispensabili al raggiungimento dei propri fini istituzionali. Pertanto, i Comuni hanno approvato Piani di razionalizzazione di mera apparenza che non incidessero strutturalmente sul sistema”.

“Ne è prova – continua Vinattieri – il Piano di razionalizzazione del Comune di Signa, approvato con delibera di consiglio comunale numero 17 del 23 marzo 2015, che, fra tutte le partecipate, prevede la dismissione delle quote della società Fidi Toscana spa: due azioni per un valore nominale complessivo di 104 euro”.

“Ma qui inizia a palesarsi il risvolto kafkiano della procedura amministrativa: in data 30 aprile 2015 si comunica a Fidi Toscana spa che il Comune di Signa ha deciso di cedere le azioni di sua proprietà; sei mesi dopo, in data 20 ottobre 2015, Fidi Toscana Spa comunica al Comune di Signa che nessun azionista ha esercitato il diritto di prelazione sulle due azioni e chiede all’ente di manifestare le proprie intenzioni sulla dismissione; in data 28 dicembre 2015 il Comune di Signa manifesta a Fidi Toscana Spa l’esercizio del diritto di recesso e invita la società a liquidare in denaro il valore della quota sociale; in data 10 febbraio 2016 Fidi Toscana spa rinvia a successiva assemblea degli azionisti il punto dell’Ordine del giorno in ordine “all’estinzione del rapporto sociale con gli enti pubblici che ne hanno fatto richiesta”; in data 4 aprile 2016, nella “relazione sui risultati conseguiti con il Piano di Razionalizzazione delle società” approvata in consiglio comunale contestualmente alla seduta di bilancio di previsione 2016, l’amministrazione comunale scrive che per poter dismettere le due azioni di Fidi Toscana Spa, il Comune di Signa deve trovare una maggioranza politica nell’assemblea dei soci. Quindi, il Comune di Signa fa un Piano di razionalizzazione di pura apparenza dismettendo  due azioni di Fidi Toscana spa ma dopo un anno e due mesi si scopre che, di fatto, nemmeno questa dismissione è possibile…”.