Vinattieri (FI): “Quello delle partecipate signesi è un mondo kafkiano…”

SIGNA – Le partecipate del Comune di Signa tornano a far discutere. Comune che, come dice Gianni Vinattieri, capo gruppo Forza Italia/Rinasce Signa, “non può dismettere due azioni di Fidi Toscana ma “paga” per il piano di razionalizzazione dei Comuni pratesi ed è immerso nel kafkiano mondo delle partecipate del modello toscano”. Insomma, dopo la […]

SIGNA – Le partecipate del Comune di Signa tornano a far discutere. Comune che, come dice Gianni Vinattieri, capo gruppo Forza Italia/Rinasce Signa, “non può dismettere due azioni di Fidi Toscana ma “paga” per il piano di razionalizzazione dei Comuni pratesi ed è immerso nel kafkiano mondo delle partecipate del modello toscano”.

Insomma, dopo la vicenda di Fidi Toscana e delle due azioni dal valore complessivo nominale di 104 euro “adesso – continua Vinattieri – è la volta della questione che riguarda alcuni Comuni della provincia di Prato (Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio, Cantagallo, Poggio a Caiano e Carmignano). Questi Comuni, infatti, hanno elaborato un Piano di razionalizzazione delle partecipate, così come previsto dalla Legge di stabilità 2015, e coinvolto nella sua realizzazione, con conseguenze economico-finanziare annesse, altri Comuni  fra cui quello di Signa. La legge numero 190 del 23 dicembre 2015 prescrive agli enti locali di avviare “un processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute”; la legge detta, altresì, dei criteri da seguire fra cui si annovera l’obbligo “dell’eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni”.

In questa logica, il Comune di Prato e altri, essendo soci di due partecipate del tutto analoghe nelle attività e nelle funzioni, hanno pensato di progettare un Piano di razionalizzazione che ne prevedesse la fusione. In particolare, tale piano prevede la fusione per incorporazione di Asm Servizi Srl con Consiag Servizi Comuni Srl. Ma fra i soci di Consiag Servizi Comuni Srl, oltre ai comuni del pratese, ci sono altri Comuni, fra cui Signa. E poiché, tale fusione per incorporazione prevede che Consiag Servizi Comuni Srl “acquisti” le quote dei Comuni della Provincia di Prato, in ultima analisi risulta che il Comuni di Signa, e quindi i cittadini signesi, spendano denaro pubblico per contribuire al Piano di razionalizzazione di altri Comuni”.

Vinattieri poi entra nel merito della questione: “Interessante è anche accennare al percorso costitutivo di Asm Servizi Srl: viene costituita nel 2012 con un capitale sociale di 20.000 euro, interamente posseduto da Asm Spa. Successivamente viene deliberato un aumento di capitale a 130.000 euro, versato da Asm Spa per 60.000 euro in denaro e 50.000 euro mediante conferimento di ramo d’azienda: l’operazione, evidentemente, era finalizzata alla dismissione di un ramo d’azienda ritenuto non più indispensabile. Nel 2013 Asm Spa cede la sua quota di partecipazione al Comune di Prato e ad altri Comuni della provincia. Fino ai giorni nostri, in cui il Comune di Signa, con deliberazione di consiglio comunale del 27 aprile scorso, di fatto finanzia il Piano di razionalizzazione dei comuni della provincia di Prato, pagando le loro quote e, in ultima analisi, accollandosi quel ramo d’azienda che Asm Spa nel 2012 aveva necessità di dismettere”.