Vinattieri (FI/Rinasce Signa): “Il recupero di Palazzo Ferroni? Un fallimento”

SIGNA – “Il fallimento del recupero di Palazzo Ferroni è sotto gli occhi di tutti e soprattutto manca un piano B da parte della giunta comunale”. Non usa mezze misure Gianni Vinattieri, capo gruppo Forza Italia/Rinasce Signa in merito a quello che è stato il primo palazzo comunale di Signa. “Il museo della paglia – […]

SIGNA – “Il fallimento del recupero di Palazzo Ferroni è sotto gli occhi di tutti e soprattutto manca un piano B da parte della giunta comunale”. Non usa mezze misure Gianni Vinattieri, capo gruppo Forza Italia/Rinasce Signa in merito a quello che è stato il primo palazzo comunale di Signa. “Il museo della paglia – spiega Vinattieri – ha sede all’interno del Centro civico Boncompagno da Signa e nei mesi scorsi, nonostante gli elogi ricevuti dalla commissione regionale valutatrice, non è stato inserito nel progetto “Musei di qualità” a causa della fatiscenza dell’immobile che lo ospita”. “Per il suo recupero la giunta dell’allora sindaco Bitossi (Alberto Cristiani era vice-sindaco), sotto l’impulso dell’assessore alla cultura Carla Guiducci Bonanni, scelse la via dell’affidamento di Palazzo Ferroni in comodato all’associazione “Centro Signa Arti e Mestieri” guidata da Roberto Lunardi che è anche il direttore scientifico del Museo della paglia e dell’intreccio”. Tutto ciò attraverso una serie di finanziamenti da parte dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che prevedeva un recupero strutturato nel seguente modo: piano seminterrato adibito a magazzini, primo piano per il trasferimento del Museo della paglia; secondo piano da dedicare alla realizzazione del Progetto Cima (Centro internazionale delle manifatture artistiche e dei mestieri d’arte); rifacimento di tetto e solai. In particolare, con delibera di giunta del 25 maggio 2009, sono state approvate linee più specifiche d’indirizzo per la stipula del comodato: “La cessione in comodato gratuito dei locali di Palazzo Ferroni all’associazione “Centro Arti e Mestieri” è finalizzata a consentire il trasferimento del Museo della paglia e l’istituzione del Cima; l’associazione si impegna alla redazione e alla presentazione della progettazione tecnica, che dovrà essere approvata dal Comune; l’associazione si impegna all’esecuzione dei lavori di restauro di Palazzo Ferroni; gli elementi essenziali per l’atto di concessione in comodato: comodato gratuito, durata di 30 anni, facoltà di rinnovo del comodato, casi di risoluzione (scioglimento dell’associazione, mancata attuazione entro 3 anni degli interventi di restauro, utilizzo dei locali per scopi diversi, mutazioni dell’uso dei locali senza assenso del Comune, obblighi a carico  dell’associazione)”. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, nel 2008, ha stanziato i primi 300.000 euro (l’importo presunto del costo del recupero varia da 1.200.000 euro a 1.500.000 euro – 1.234.224,73 euro da delibera di giunta comunale). Il Comune ha realizzato il rifacimento del tetto e dei solai: “Solo per pulire l’edificio dagli escrementi degli uccelli – spiega Vinattieri – sono stati spesi 30.000 euro”. “Ed eccoci al momento decisivo: dopo il rifacimento del tetto e nonostante il nulla osta della Soprintendenza per i Beni Culturali, nel 2010, tutto si è bloccato e l’approvazione del progetto di recupero è rimasta arenata negli uffici comunali di Signa”. Con delibera di giunta del 2012  sono stati prorogati i termini stabiliti dal comodato, in modo che i lavori per il trasferimento del Museo della paglia debbano essere realizzati entro il 4 maggio 2014 e che gli altri lavori per completare l’intervento vengano realizzati entro il 4 novembre 2018. Nuova delibera di giunta il 3 febbraio 2014 con cui viene approvato il progetto di restauro di Palazzo Ferroni per la realizzazione della sede del Centro internazionale manifatture artistiche e del Museo della paglia con proroga per la conclusione dei lavori al 4 settembre 2015. “Nel consiglio comunale del 25 maggio – spiega Vinattieri – ho presentato un’interrogazione al sindaco che ha risposto così: “Se da qui a qualche settimana non si troveranno i finanziamenti, non ci saranno ulteriori proroghe e il comodato con il Centro Signa arti e mestieri verrà sciolto. Ma non esiste alcun piano B dell’amministrazione comunale e si va verso un fallimento annunciato: la situazione del Centro civico “Boncompagno da Signa” è sempre più compromessa: con i documenti dell’archivio storico accumulati nella sala consiliare. Con i consigli comunali in Salablu. Con il Museo della paglia depauperato dalla fatiscenza dell’immobile. Con una biblioteca senza spazio vitale. Con Palazzo Ferroni lasciato a se stesso”.

Gianni Vinattieri