Violenza contro le donne: casi in crescita, domani se ne parla a CiviCa

CALENZANO – Un forte incremento delle richieste di ascolto, e di conseguenza di aiuto, da parte di uomini che maltrattano le donne: è quello registrato negli ultimi sette anni dal Cam di Firenze (Centro ascolto uomini maltrattanti), il primo centro a livello nazionale per uomini che agiscono violenza nelle cosiddette relazioni di intimità. Proprio un’operatrice […]

CALENZANO – Un forte incremento delle richieste di ascolto, e di conseguenza di aiuto, da parte di uomini che maltrattano le donne: è quello registrato negli ultimi sette anni dal Cam di Firenze (Centro ascolto uomini maltrattanti), il primo centro a livello nazionale per uomini che agiscono violenza nelle cosiddette relazioni di intimità. Proprio un’operatrice del Cam, la dottoressa Stella Cutini, sarà una delle protagoniste dell’incontro in programma domani alle 21, venerdì 25 novembre, “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, organizzato dal Comune di Calenzano presso CiviCa Biblioteca in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Calenzano. “Uomini che parlano di donne: essere maschi di fronte alla violenza”: questo il tema della serata (moderata dal nostro collega Pier Francesco Nesti) e alla quale saranno presenti l’attore Emiliano Buttaroni, Erasmo Palma (presidente Lega nazionale tennis Uisp), Vittorio Taborra (capitano della Compagnia dei carabinieri di Signa) e il calciatore del Calenzano Francesco Fabbri. L’obiettivo, infatti, è quello di analizzare una problematica così delicata dal punto di vista maschile e i numeri forniti dal Cam offrono sicuramente qualche spunto di riflessione in più. Dalle nove richieste del 2009 si è passati alle 85 del 2015 e ai 66 del 2016 (dato al 30 settembre), con percorsi di ascolto quindi decuplicati e 454 uomini che hanno chiamato il Centro. “Questo incremento – spiegano al Cam – è correlato all’inserimento del Centro in una sempre più stretta rete di contatti con servizi, enti pubblici, privati, associazioni, che hanno deciso di utilizzare questa risorsa sul territorio indirizzando le persone in cerca di aiuto. In maggioranza, gli uomini che si rivolgono al Cam lo fanno in maniera volontaria (71%), il 5% sono invii coatti della magistratura di sorveglianza o altre forme di affidamento in prova, altri arrivano da professionisti o altre strutture di intervento”. Per quanto riguarda la provenienza sociale, i dati del Cam confermano la “trasversalità” del fenomeno: il picco si ha fra i dipendenti, sia pubblici che privati, il 36% del totale, gli operai sono il 17%, i disoccupati il 13% mentre la maggior parte degli accessi interessa la fascia d’età compresa fra i 31 e i 50 anni. Risulta inoltre che il 72% degli uomini che hanno contattato il Cam sono ancora in relazione con la partner sulla quale hanno agito una qualche forma di violenza. Inoltre è interessante notare come proporzionalmente all’aumento del numero degli uomini che hanno contattato il Centro, sia aumentato anche il numero di contatti di donne che subiscono violenza (14-16% circa in questi anni). “’I nostri interventi, – concludono – dopo una serie di colloqui preliminari, si sviluppano in un lavoro in gruppi, a cadenza settimanale per una durata di circa un anno e prima di tutto hanno la funzione di interrompere il ciclo intergenerazionale della violenza e aiutare gli uomini a mettere a fuoco i danni dell’abuso”. Tutte tematiche, queste, che ovviamente saranno approfondite nell’iniziativa di domani.