Visite ai malati in ospedale, l’Ordine dei medici di Firenze: “Autorizzare chi ha tre dosi di vaccino, basterebbe questa regola. E buon senso”

FIRENZE – “Le attuali indicazioni delle Direzioni Sanitarie dei vari ospedali sulle visite dei parenti in ospedale dicono che ogni primario può autorizzarle o meno, e questo in linea di principio non è sbagliato perché ogni reparto ha la sua storia e le sue caratteristiche. Credo che la nuova norma da introdurre sia quella di autorizzare le visite […]

FIRENZE – “Le attuali indicazioni delle Direzioni Sanitarie dei vari ospedali sulle visite dei parenti in ospedale dicono che ogni primario può autorizzarle o meno, e questo in linea di principio non è sbagliato perché ogni reparto ha la sua storia e le sue caratteristiche. Credo che la nuova norma da introdurre sia quella di autorizzare le visite a chi è vaccinato con tre dosi e, caso per caso, a chi non è vaccinato. E quel che più conta è applicare le regole col buon senso, tutelando principi di umanità e sicurezza”. A parlare così è il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Pietro Dattolo sul caso delle visite in ospedale ai malati dopo gli ultimi episodi e l’intervento dell’assessore regionale alla salute Simone Bezzini.

“Il vero problema – sostiene Dattolo – è comunicare correttamente e in maniera professionale coi familiari dei pazienti ricoverati. Spesso non si comunica in modo professionale e su questo dobbiamo fare un mea culpa. Ma è già difficile comunicare di persona, figuriamoci per telefono. Molti passi in avanti tuttavia sono stati fatti. Quanto alle visite dobbiamo anche deciderci: facciamo finta di nulla o continuiamo a tenere la guardia alta sui contagi Covid-19? Apriamo tutto totalmente o manteniamo grande responsabilità? Se è così non dobbiamo lamentarci di un certo grado di restrizioni. E poi se uno ha tre dosi di vaccino perché non dovrebbe far visita ai parenti?”. Ben vengano le proposte dell’assessore di “omogeneizzare” il regime delle visite a livello regionale ma poi bisogna applicarle e l’applicazione rigida delle regole crea sempre problemi”. “Autorizziamo chi ha completato l’iter vaccinale. L’omogenizzazione a mio avviso andrebbe fatta a livello nazionale, ma c’è da considerare che molti ospedali sono davvero off limits dal punto di vista delle risorse, degli spazi, delle energie, dei mezzi. Addirittura – conclude Dattolo – giungono notizie che in alcuni casi gli accompagnatori devono fare un tampone per l’ingresso. Siamo assolutamente dell’idea che i principi di umanità debbano ispirare l’azione medica, ma io ritengo che ci vogliano regole nazionali Ed è fondamentale che ogni ospedale, ogni reparto, ogni medico le applichi col buon senso”.