Vittime delle Foibe, l’omaggio di Forza Italia

CAMPI BISENZIO – Una delegazione di Forza Italia guidata da Angelo Victor Caruso, coordinatore di Forza Italia giovani, si è recata presso i giardini di via Siena, intitolati l’anno scorso al ricordo di tutti i martiri, per rendere un omaggio floreale in ricordo dei martiri delle Foibe. “Come noto noi di  Forza Italia – ricorda […]

CAMPI BISENZIO – Una delegazione di Forza Italia guidata da Angelo Victor Caruso, coordinatore di Forza Italia giovani, si è recata presso i giardini di via Siena, intitolati l’anno scorso al ricordo di tutti i martiri, per rendere un omaggio floreale in ricordo dei martiri delle Foibe. “Come noto noi di  Forza Italia – ricorda Paolo Gandola, capo gruppo a Campi – avevamo chiesto che i giardini di via Siena fossero dedicati ai martiri delle Foibe e invece l’amministrazione comunale si è limitata a intitolare l’area verde genericamente a tutti i martiri ritenendo la parola  Foibe, evidentemente, una parola scomoda, imbarazzante, essendo stati i partigiani comunisti del maresciallo Tito i responsabili dell’eccidio. Come facciamo da quasi un decennio, abbiamo provveduto  a consegnare un omaggio floreale per ricordare e commemorare le vicende delle donne e degli uomini, circa diecimila in quattro anni, gettati nelle Foibe ricorrendo il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle Foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale”. “Oltre a ricordare la Shoah ebraica – sottolinea Angelo Caruso – occorre ricordare e rendere omaggio  alle tante vittime del massacro delle Foibe che negli anni drammatici a cavallo del 1945, furono torturate e uccise a Trieste e nell’Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. Costoro in gran parte, vennero gettati (molti ancora vivi) dentro le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso. Tali avvenimenti si verificarono in un clima di resa dei conti per la violenza fascista e furono il frutto di un progetto politico preordinato in cui confluivano diverse spinte: l’eliminazione di soggetti legati al fascismo e l’epurazione preventiva di oppositori reali. Il tutto nasceva da un movimento rivoluzionario che si stava trasformando in regime, convertendo quindi in violenza di Stato l’animosità nazionale ed ideologica diffusa nei quadri partigiani”.