CAMPI BISENZIO – Vogliono chiarezza. Sia che si parli di lavori per la sicurezza idraulica, sia che si tratti dei ristori. Quella chiarezza che, secondo i comitati Arca di Noè e via Cetino e via Campanella, fino a oggi nei confronti degli alluvionati di Campi Bisenzio non c’è stata. “Ci sono troppe difformità – spiegano -fra quello che viene detto in pubblico e quello che invece è emerso da una nostra richiesta di accesso agli atti fatta in Regione”. Il principale riferimento è al muro arginale di via delle Corti, sul quale si è discusso a lungo nelle ultime settimane.
“Pertanto – aggiungono – le conclusioni che traiamo oggi sono che le dichiarazioni dei tecnici della Regione nel consiglio comunale dell’8 aprile scorso non risultano allineate con i documenti forniteci in copia dalla stessa Regione il 23 aprile. I messaggi WhatsApp inoltrati dagli iscritti del comitato Arca di Noè e diffusi tra i cittadini non risultano allineati con quanto riportato nei verbali estratti in copia, redatti fra l’altro alcuni giorni dopo i suddetti messaggi. Dai documenti estratti in copia non risultano comunicazioni/segnalazioni del Comune alla Regione se non quelle del marzo 2025, postume anche alla segnalazione di alcuni cittadini che già in data 18 febbraio avevano evidenziato le fessurazioni dell’argine di via delle Corti al Comune di Campi Bisenzio chiedendo rassicurazioni in merito, dove comunque si richiamano informali segnalazioni dell’assessore di riferimento alla Regione già nel novembre 2024, richiamando anche l’attenzione sulle similari criticità dell’argine del Bisenzio lungo via XXIV Maggio”.
E ancora: “Infatti, il 3 marzo, il Comune di Campi trasmette una nota alla Regione in cui, relativamente al tratto di sponda in sinistra idraulica del fiume Bisenzio che costeggia via delle Corti, scrive che “la protezione idraulica è rappresentata dal solo paramento murario che presenta in più parti alcune lesioni superficiali la cui natura non è stata a oggi approfondita. Preso atto che lo stato dei luoghi è pressoché analogo a quello di via XXIV Maggio dove attualmente sono in corso importanti interventi di consolidamento strutturale del muro (in destra idraulica) appaltati e gestiti dalla vostra struttura tecnica, con la presente siamo a chiedere una valutazione circa la natura delle lesioni segnalate e l’ipotesi di eventuali interventi di consolidamento della struttura muraria esistente”. In questa nota, il Comune di Campi Bisenzio evidenzia che alla data del 3 marzo la natura delle lesioni superficiali da parte della Regione non era ancora stata approfondita, pur avendo contezza almeno dal novembre 2024 di determinate criticità. Peraltro alcune di queste appaiono già note fin da novembre 2023 alla Regione anche per quanto dichiarato nel consiglio comunale dell’8 aprile”. A oggi non ci risultano pervenuti ulteriori chiarimenti e/o documenti come invece richiesto anche il 12 e 25 aprile dalla Regione”.
“Alla luce di quanto sopra illustrato, in particolare di quanto dichiarato l’8 aprile scorso da rappresentanti della Regione in consiglio comunale e di quanto a marzo comunicatoci tramite WhatsApp, abbiamo ritenuto fondamentale informare su quanto effettivamente certificato, all’indomani del 14 marzo, dai tecnici del Settore genio civile regionale. Contestualmente, considerate le dichiarazioni del sindaco del 18 marzo via social, ovvero che alcune criticità dell’argine erano note fin da novembre 2023 e per le quali il Comune aveva già segnalato le stesse, ci siamo già attivati per richiedere un incontro urgente con il Prefetto di Firenze riservandoci di inviare ulteriori comunicazioni e richieste alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Dipartimento nazionale della Protezione Civile, vista la gravità della situazione. Non vogliamo che disgraziatamente venga ripercorso quanto già accaduto per l’argine del torrente Marina, in riva sinistra, nei pressi di Villa Montalvo e che tanta distruzione ha prodotto. Non vogliamo che si ripetano conseguenze come quella del 2 novembre 2023 o, addirittura, peggiori. Dopo 18 mesi dagli eventi del 2023 non vediamo nella Regione Toscana un organico che possa far fronte efficacemente e in tempi rapidi alle varie criticità arginali presenti sul territorio, per garantire quelli standard di sicurezza adeguati ad una città di quasi 48.000 abitanti già fortemente colpita dall’alluvione del 2023”.
“Riteniamo occorra un commissario straordinario ad acta per il controllo e l’efficienza delle difese idrauliche e garantire la sicurezza e pubblica incolumità del nostro territorio. Le parole dei tecnici della Regione Toscana durante il consiglio comunale del 8 aprile evidenziano che l’ente regionale non può garantirci interventi adeguati con tempistiche rapide e che il lungo lasso di tempo trascorso (18 mesi), sottolinea in modo chiaro. Da evidenziare infine che lungo il torrente Marina, in riva sinistra, dalla rottura dell’argine del 2023 all’immissione nel torrente del nuovo Garille, è ancora in essere il cantiere per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza, ripristino e consolidamento, oltre all’esecuzione degli interventi di somma urgenza lungo l’argine del Bisenzio fra via San Martino e via XXIV Maggio”.
Per quanto riguarda l’argine di via delle Corti dai verbali estratti in copia risulta che è già stato dato incarico a uno studio ingegneristico di Poggio a Caiano, per dare avvio a un progetto per il ripristino della messa in sicurezza. Tuttavia, come riportato anche nel verbale 003C/2025 del 2 aprile, tutto dovrà essere preceduto da “apposita campagna di saggi e indagini geologico-geognostiche, attività specialistiche finalizzate all’acquisizione di un essenziale livello di conoscenza dell’opera e del contesto ed alla definizione della più idonea soluzione di intervento, da rappresentare compiutamente in sede di redazione della perizia di somma urgenza”. E tale perizia sarà oggetto di uno dei prossimi nostri accessi agli atti”.
“Infine, in relazione alla questione della rendicontazione e dei relativi pagamenti, i nostri comitati, non possono che unirsi alle legittime sollecitazioni dei nostri iscritti, che rappresentano una significativa realtà. Infatti, moltissimi cittadini, sono ancora in attesa, dopo mesi, dei dovuti ristori, che tardano ad arrivare anche a coloro che hanno già effettuato gli interventi e rendicontati da tempo. Abbiamo inoltre riscontrato oggettive difficoltà nella rendicontazione per le imprese (modello C1), del tutto intollerabili. Chiusure anticipate del portale il 31 marzo nonostante nell’ordinanza di proroga di dicembre fosse chiaramente evidenziato che la possibilità di rendicontare era per tutta la giornata del 31 marzo e, ancora, dopo l’ordinanza di proroga numero 54 del 1 aprile (termine ultimo fissato al 30 aprile) non è stato aggiornato il portale (scadenza sempre fissata al 31 marzo) per poter caricare le fatture emesse ad aprile. Il tutto costringendo le vittime dell’alluvione e il comitato Arca di Noè direttamente a segnalare alla Regione l’anomalia. Ulteriore segnale di una operatività insoddisfacente per le esigenze di noi tutti alluvionati”.