Querceto campione per la terza volta: lassù qualcuno li ama

SESTO FIORENTINO – Il Querceto è di nuovo campione. Punto. Anzi è “tricampeon”. Al termine di una sfida ricca di emozioni, infatti, la storica formazione sestese è la più forte della regione per la terza volta nella sua storia e nelle ultime quattro edizioni del torneo Aics. Ma, a differenza delle precedenti edizioni, quando il successo […]

SESTO FIORENTINO – Il Querceto è di nuovo campione. Punto. Anzi è “tricampeon”. Al termine di una sfida ricca di emozioni, infatti, la storica formazione sestese è la più forte della regione per la terza volta nella sua storia e nelle ultime quattro edizioni del torneo Aics. Ma, a differenza delle precedenti edizioni, quando il successo era arrivato con il punteggio di 1-0 contro San Niccolò e San Quirico, frutto comunque di un predominio assoluto nei rispettivi campionati, la finale giocata ieri sera è stata un condensato di emozioni, una partita che “ha disegnato – si legge sul sito della società – un ritratto epico, trascendentale, fantasioso, esuberante e, a dir poco, impetuoso. Quello che è accaduto al Bartolozzi di Scandicci è stato un misto di caparbietà, tenacia e cinismo”, una storia da raccontare a chi non c’era.

Avversario di turno era il San Frediano, che per 79 minuti ha cullato un sogno, prima di risvegliarsi in un incubo. Incubo che si è materializzato ai tempi supplementari di una partita memorabile, con un finale inaspettato, quanto drammatico, sportivamente parlando. “Una sinfonia d’autore che il più grande dei musicisti e compositori avrebbe fatto fatica a comporre più armoniosa. Anche perché, negli occhi e nei cuori di tutti noi quercetani, ci sono emozioni, ansie, paure, trepidazioni e alla fine commozione, per una vittoria voluta da un gruppo, divenuto storico, per quello che ha vissuto e disegnato nell’arco di cinque anni, un gruppo formato da giocatori, dirigenti e tifosi che tutti uniti creano una falange sconfinata, difficile e quasi impossibile da valicare”.

Quanto successo è presto detto: dopo venti minuti il San Frediano, campione provinciale Acis, è in vantaggio per 2-0 contro un avversario, nel primo tempo irriconoscibile, troppo titubante, a tratti timoroso nei passaggi. Il San Frediano dal canto suo, trovato il doppio vantaggio grazie a un pressing e un gioco più fluido sulle fasce, è riuscito a penetrare la difesa avversaria più volte, a dispetto di una sola azione da gol creata dal Querceto clamorosamente sbagliata da Tellini, a tu per tu con il portiere, e di alcune incursioni pericolose di Traversi, l’unico nel primo tempo a salvarsi.

Nel secondo tempo, grazie anche all’ingresso del giovane “canterano” Megli, la manovra del Querceto si è fatta più arrembante. Insieme a lui un Traversi imprendibile per gli avversari, costretti più volte a ricorrere al fallo. Da qui una doppia espulsione che consente al Querceto di alzare il proprio baricentro: al 79′ Traversi, lanciato da Tellini con il contagiri, si inventa un eurogol calciando dal vertice sinistro dell’area di rigore. Una rete arrivata qualche secondo prima che il direttore di gara sancisca i 6 minuti di recupero prima del triplice fischio finale. Una rete che dà la scossa al Querceto perchè proprio in quei 6 minuti la compagine sestese completa la rimonta grazie al trio delle meraviglie Traversi-Zuffanelli-Ferri.

Finita qui? Neanche per sogno perchè al 6′ del primo tempo supplementare ancora Ferri segna il 3-2. Sorpasso. Un San Frediano sfiancato e demoralizzato si ferma qui. Il resto della storia è gioia infinita di un gruppo alle prese con balli, salti, cori, foto e premiazione della terza coppa regionale da portare al circolo di Querceto. Al San Frediano, invece, va l’onore delle armi, oltre al rammarico per non essere riusciti a portare in fondo la partita con un pizzico di furbizia e attenzione in più.

Ora le finali nazionali in programma a giugno. Perchè Querceto è Querceto. E in tanti vorranno essere presenti a un appuntamento che, ne siamo sicuri, farà scrivere ancora pagine importanti nella storia di quella che resta una delle società più gloriose e più vincenti sul territorio sestese. E non solo.