Cna Fita Toscana: “Fi-Pi-Li, bollo: dove sono finiti i soldi delle imprese di autotrasporto?”

LASTRA A SIGNA – “Cinquecento milioni di euro in sette anni provenienti dalle imprese di Firenze, Pisa e Livorno, dove sono finiti questi soldi?”: a chiederselo è Cna Fita Toscana relativamente agli importi incassati dalla Regione Toscana per il pagamento tasse automobilistiche – il bollo – provenienti dalle imprese di autotrasporto delle province di Firenze, […]

LASTRA A SIGNA – “Cinquecento milioni di euro in sette anni provenienti dalle imprese di Firenze, Pisa e Livorno, dove sono finiti questi soldi?”: a chiederselo è Cna Fita Toscana relativamente agli importi incassati dalla Regione Toscana per il pagamento tasse automobilistiche – il bollo – provenienti dalle imprese di autotrasporto delle province di Firenze, Pisa e Livorno. Il dato emerge da uno studio che Cna nazionale ha portato avanti, che era già stata annunciato lo scorso 15 aprile durante la manifestazione contro il pedaggio selettivo sulla Firenze-Pisa-Livorno, i cui risultati portano a ipotizzare un possibile ricorso all’autorità Antitrust.

La ricerca fa una stima prudenziale degli importi pagati per tasse automobilistiche delle imprese di autotrasporto insediate nelle tre province attraversate dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno dal 2015 al 2022: lungo la “via dell’Arno” hanno infatti la loro sede il 50,45% delle imprese di trasporto di tutta la Toscana, in tutto 5.113 e secondo una stima prudenziale queste aziende e questi mezzi hanno versato in 7 anni 504 milioni di euro (in media 72 milioni di euro ogni anno).

“Ringraziamo Cna nazionale che ha mantenuto le promesse fatte durante l’iniziativa dello scorso 15 aprile producendo un documento particolareggiato dedicato proprio alla possibile istituzione del pedaggio selettivo sulla Fi-Pi-Li. Dopo avere analizzato i dati ci chiediamo davvero come siano stati impiegati questi fiumi di denaro che abbiamo versato per i nostri mezzi ed i numeri sono stimati al ribasso visto che abbiamo preso in considerazione solo tre province, ma sappiano bene che non solo loro transitano su quella, – dice Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana – di sicuro c’è il fatto che la Fi-Pi-Li versa da decenni in pessime condizioni è non è certo colpa dei mezzi pesanti che, come già sappiamo sono solo il 15% dei veicoli che la percorrono. A cosa sono serviti i soldi degli utenti?”.

Alla luce anche dei dati emersi dallo studio Cna Fita Nazionale insieme a Cna Fita Toscana, “il pedaggio selettivo sarebbe un ulteriore fardello, ricordando anche che la voce pedaggi autostradali rappresentano un terzo dei costi di gestione delle aziende di autotrasporto. L’applicazione di un pagamento selettivo secondo il centro studi potrebbe essere un’imposizione discriminatoria e vessatoria”. Per questo motivo Cna Fita sta pensando di richiedere in maniera preventiva l’intervento dell’Antitrust: “Il nostro obiettivo – conclude Santoni – è quello di accertare tramite l’AGCM la vessatorietà della condizione tramite la quale la Regione Toscana vuole far pagare la manutenzione e la messa in sicurezza della Fi-Pi-Li alla sola categoria degli autotrasportatori”.

Su questo argomento Cna Fita ha di recente inviato una lettera al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini in cui si spiega la situazione: “Per raccordare – si legge nel testo – l’iniziativa della Regione Toscana, capace di condizionare in negativo lo sviluppo della rete infrastrutturale del paese, con le fondamentali attribuzioni politico amministrative a lei riservate”. Per consultare il documento integrale http://www.cnatoscana.it/wp-content/uploads/2023/05/FI-PI-LI-NO-AD-UN-RITORNO-DEL-FEUDALESIMO.pdf