SIGNA – Si è svolta stamani la cerimonia ufficiale di svelatura della pittura muraria “Madonna in trono fra Santo Stefano e Sant’Antonio”, nella chiesa San Lorenzo a Signa. Una cerimonia che ha visto la presenza delle istituzioni, dei figuranti del corteo storico e della soprano Elisabetta Braschi, iniziata con un minuto di silenzio per omaggiare Giampiero Mannelli, provveditore della Venerabile Compagnia del Santissimo Sacramento e dello Spirito Santo venuto a mancare nelle scorse ore. E’ stata quindi la volta della cerimonia ufficiale, con la partecipazione del Governatore della Venerabile Compagnia Pier Giovanni Braschi, del sindaco Giampiero Fossi, del consigliere regionale Fausto Merlotti, di Maurizio Catolfi, ex funzionario del Ministero della cultura, della restauratrice Cristina Napolitano e del pievano don Matteo Ambu.
“Nei mesi scorsi – ha detto Braschi – abbiamo partecipato al bando promosso dalla Fondazione CR Firenze con l’intento di continuare ad abbellire e valorizzare l’antica chiesa di cui noi siamo fedeli custodi. Abbiamo così contattato la restauratrice Cristina Napolitano, che già stava operando presso la Pieve di San Giovanni Battista, e, dopo avere ottenuto il sostegno economico, siamo riusciti a far partire il cantiere avviando un prezioso intervento di restauro che ha consentito all’opera di riprendere luce, eliminando quel velo che offuscava l’infinita bellezza del dipinto”. “E’ una giornata storica per Signa – ha aggiunto Fossi – il primo ringraziamento va a tutta la Venerabile Compagnia, fedeli custodi della Chiesa di San Lorenzo e poi alla restauratrice Cristina Napolitano che non ha solo lavorato con la testa e con le mani ma ha messo il cuore, dimostrando tutta la sua passione verso l’opera del restauro e della conservazione”.
Il cantiere di ripulitura e restauro è durato circa quattro mesi. “Durante le lunghe operazioni di recupero – ha spiegato la restauratrice – mi sono occupata di rimuovere il particellato incoerente presente in superficie, ho poi effettuato degli impacchi desalinizzanti per rimuovere i sali, ho proceduto con la rimozione delle stuccature non idonee per poi procedere con quelle nuove e rendere possibile una reintegrazione pittorica, a selezione cromatica, laddove era possibile la ricostruzione”. La svelatura, a cui è seguita la benedizione di don Ambu, ha destato grande stupore e meraviglia fra i tanti presenti che hanno apprezzato l’intervento di restauro essendo stato capace di ridonare nuova luce a quella che il sindaco Fossi non ha esitato a considerare una delle opere più belle del territorio.
