CAMPI BISENZIO – Nella notte tra il 7 e l’8 maggio si è concluso il viaggio della memoria 2025, promosso dall’associazione Futura Memoria Odv in collaborazione con amministrazione comunale, Macramè Cooperativa Sociale e numerose realtà del territorio. Il rientro dell’autobus alla fermata Don Gnocchi ha segnato la fine del percorso fisico, ma ha acceso il cammino più autentico: quello della responsabilità, della consapevolezza, dell’impegno. Anche quest’anno gli studenti delle scuole secondarie di primo grado e della succursale di Campi Bisenzio dell’Istituto Superiore Agnoletti hanno preso parte a un’esperienza intensa, profonda, capace di lasciare un segno tangibile nelle coscienze di tutti. Per quattro giorni, le tappe a Bratislava, Sereď e Mauthausen hanno intrecciato storie, culture e memorie, restituendo il senso più vivo e urgente della Memoria come atto collettivo e presente. Camminare in quei luoghi significa entrare in contatto con le ferite della storia e interrogarsi su ciò che essa ci chiede, oggi. “Abbiamo camminato dove altri furono costretti a marciare. Abbiamo visto con i nostri occhi ciò che troppo spesso resta intrappolato nei libri: fili spinati, silenzi assordanti, valigie senza nome. La memoria non è un museo. È una bussola, scomoda ma necessaria. È viva solo se la trasformiamo in responsabilità”, dice Youness Mattia Loutfi, presidente di Futura Memoria.
Il viaggio è stato anche ascolto, fatica, confronto, emozione. Ogni momento – dal silenzio nei campi alle risate sul pullman, dalle domande condivise ai pasti improvvisati – è diventato parte di una memoria viva e attiva. Un’eredità che si raccoglie per scelta, non per obbligo. Fondamentale il contributo della cooperativa Macramè, nella persona di Dea Capisani, che ha guidato i momenti di riflessione e rielaborazione, favorendo nei ragazzi e nelle ragazze un’elaborazione profonda e partecipata dell’esperienza vissuta. Un ringraziamento speciale va all’amministrazione comunale di Campi Bisenzio, rappresentata fisicamente nel viaggio dall’assessore Simona Pizzirusso e dalla vicepresidente del consiglio Elena Fiesoli, per il sostegno concreto e costante. “Il viaggio della memoria non è un evento da archiviare. È un processo da vivere e rilanciare, anno dopo anno, generazione dopo generazione. Un viaggio reso possibile solo grazie alle realtà territoriali che ci credono, ci sostengono e ci guidano con il loro esempio”.

