PRATO – “Quello sulla cittadinanza è tutto tranne che un referendum civico, apartitico o spontaneo. È un’operazione ideologica della sinistra per costruirsi nuovi elettori, svendendo l’identità italiana per un pugno di voti. Un’arma politica con cui il Partito Democratico e i suoi compagni cercano di colpire l’Italia, già messa in ginocchio dalle loro folli politiche sull’immigrazione incontrollata e sull’accoglienza senza limiti. Chi è contro, resti a casa. È l’unico modo per farlo fallire”: a parlare così è Claudiu Stanasel, vicepresidente del consiglio comunale di Prato, capogruppo della Lega e consigliere nazionale del “Mondo al contrario”.
“Io sono nato in Romania. Sono diventato cittadino italiano – aggiunge – seguendo il percorso che la legge prevede: ho imparato la lingua, rispettato le regole, amato questa Nazione. La cittadinanza italiana non è un premio da distribuire a tavolino o una medaglietta elettorale: è un’appartenenza, una responsabilità, una scelta consapevole e meritata. Nel 2023 l’Italia ha già concesso 213.700 cittadinanze, il numero più alto d’Europa. Il 90% è andato a cittadini non comunitari. Questo è il dato reale, non la propaganda: l’Italia è già uno dei Paesi più aperti e accoglienti. Ma qualcuno, a sinistra, non cerca integrazione: cerca potere. E per conquistarlo è disposto a manipolare anche il concetto stesso di cittadinanza. Il referendum serve solo a creare visibilità per la sinistra. Ma soprattutto, è una manovra politica travestita da iniziativa popolare: i promotori nazionali di questa campagna non sono cittadini qualunque mossi da un impulso civico spontaneo, ma sono i partiti di sinistra in piena regia politica. A guidarli in prima linea troviamo il Partito Democratico, +Europa, Rifondazione Comunista, Partito Socialista Italiano, Possibile, Radicali Italiani, affiancati da associazioni da sempre vicine a questi partiti, come Italiani senza cittadinanza, Arci e altre. Altro che iniziativa dal basso: è una campagna politica mascherata da petizione”.
Stanasel critica anche l’iniziativa organizzata a Prato, previsto il prossimo 29 maggio: “Lo dimostra l’evento intitolato “La via italiana alla cittadinanza”, organizzato dal Pd insieme a tutte le realtà della sinistra pratese. Una vera e propria adunata ideologica, indirizzata a trasformare la cittadinanza in uno strumento elettorale, sfruttando alcune associazioni locali che rappresentano solamente una piccola parte dei cittadini stranieri residenti sul nostro territorio e non tutte le comunità straniere”. Per poi concludere: “Concedere cittadinanze con troppa facilità comporta gravi rischi: significa indebolire il valore dell’identità nazionale, aprire la strada ad abusi e minare il principio secondo cui la cittadinanza si conquista con un vero percorso di integrazione, non con scorciatoie ideologiche. Questo referendum non è una battaglia di civiltà, ma una battaglia di partito: una mossa propagandistica del Pd e dei suoi compagni per dare voce alle loro ossessioni ideologiche, senza alcun impatto reale né cambiamenti concreti. Chi è contro, resti a casa e li lasci soli con le loro finte battaglie”.