CAMPI BISENZIO/SESTO FIORENTINO – Si conclude con una tre giorni presso T.R.A.M. Teatro Limonaia di Sesto Fiorentino il percorso di partecipazione culturale scuole “Atlante delle Frontiere” un progetto di Atto Due in collaborazione con Fondazione CR Firenze con gli studenti del liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino e la sede di Campi Bisenzio nell’ambito del bando “Partecipazione culturale 2024 – Scuole” e con il patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino. Oggi, domenica 8 giugno, alle 21 va in scena la performance “Il Patto col Drago-capitolo uno”, mentre lunedì 9 e martedì 10 sarà la volta de “Il Patto col Drago-capitolo due”, a cura di Manola Nifosì e Sergio Aguirre, insieme naturalmente agli studenti. Nel Foyer, invece, sarà allestita la video-installazione del laboratorio “Teatro digitale”, a cura di The Factory Prd (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria all’indirizzo e-mail info@attodue.net).


“L’obiettivo del percorso – spiegano – era quello di educare alla collaborazione piuttosto che alla competizione, opporre all’io performante un noi accogliente, coeso e polifonico, aperto all’incontro. E’ un allenamento alle abilità tecniche della collaborazione, necessarie al buon funzionamento di una società complessa. E’ essenzialmente un’arte, un’abilità sociale, e richiede un suo rituale specifico, simbolico, cercando di incontrare aderenza all’immaginario dei giovani di oggi. E’ una ricerca alle radici profonde del nostro essere umani. La risposta alla realtà dominante che racconta di pandemie, guerre, riscaldamento globale, alluvioni… Si può educare a essere umani e l’arte ha il coraggio di sovvertite la realtà dominante perché è capace di ripensare il mondo e proporre un finale diverso”.
“L’allenamento conta, l’educazione conta, i modelli contano. Noi possiamo e dobbiamo raccontare un’altra storia, con un finale diverso, se impariamo a essere solidali, se impariamo ad ascoltare e a metterci in relazione con gli altri. L’esperienza teatrale, come il rito di iniziazione, è una forma di conoscenza profonda che passa attraverso l’esperienza diretta, sulla pelle di chi la vive (sia esso spettatore o attore); è un rito partecipato; è conoscere prima ancora di capire. Il teatro e la sua pratica sono una necessità, un elemento fondamentale per la vita di relazione, per la costituzione di un’identità personale e collettiva, per la creazione insomma, di quella che si definisce comunità. Il progetto, infatti, ha previsto molteplici azioni di partecipazione e creazione culturale riservato agli adolescenti del territorio”.