PRATO – Questa mattina i militari del R.O.S. Carabinieri di Firenze hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci. Il Gip, nel provvedimento di applicazione della misura, ha ritenuto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di corruzione nei confronti di Riccardo Matteini Bresci e Ilaria Bugetti, riconoscendo tutti gli episodi contestati dalla Procura della Repubblica e affermando che il sindaco di Prato si è uniformato alle richieste dell’imprenditore in ragione del rapporto di amicizia e gratitudine che aveva verso il medesimo a causa dei benefici ricevuti nel corso degli anni. Nei confronti del solo imprenditore, il Gip, nell’applicare la misura, ha riconosciuto la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato affermando la tendenza dell’indagato a utilizzare le persone che ricoprono cariche pubbliche e che possono operare in suo favore piegando così ai suoi interessi la loro funzione. Il Gip ha rigettato invece la richiesta di applicazione della misura cautelare avanzata da questa Procura nei confronti della Bugetti.
“La mancata applicazione della misura cautelare – si legge in una nota – non discende dall’assenza dei gravi indizi di colpevolezza, riconosciuti dal giudice, ma dal venire meno delle esigenze cautelari in seguito alle dimissioni dell’indagata dalla carica di primo cittadino di Prato. Secondo il Gip, infatti, sebbene le dimissioni saranno irrevocabili solo dopo il termine di venti giorni previsto dall’articolo 53 comma 3 (Testo unico degli enti locali), non può dubitarsi della serietà delle medesime. Le dimissioni, a dire del Gip, fanno venire meno il pericolo di reiterazione del reato che sarebbe stato immanente se l’indagata avesse mantenuto la carica pubblica, avendo la stessa, per anni, adottato un comportamento penalmente rilevante”.