Ambiente nella Piana: Marras (Pd) chiede interventi urgenti. Ceccarelli: “Inceneritore definitivamente tramontato”

FIRENZE – E’ stato lungo e intenso, in consiglio regionale, il dibattito relativo alla Piana e ai suoi territori. Dibattito che si è concluso con una proposta di risoluzione presentata dal capo gruppo Pd Leonardo Marras (approvata a maggioranza dall’aula) che chiede di accelerare gli interventi necessari a garantire un adeguato sviluppo economico e sociale […]

FIRENZE – E’ stato lungo e intenso, in consiglio regionale, il dibattito relativo alla Piana e ai suoi territori. Dibattito che si è concluso con una proposta di risoluzione presentata dal capo gruppo Pd Leonardo Marras (approvata a maggioranza dall’aula) che chiede di accelerare gli interventi necessari a garantire un adeguato sviluppo economico e sociale della Piana stessa.

L’atto, collegato alle comunicazioni dell’assessore Vincenzo Ceccarelli, richiama “la risoluzione già approvata nel 2015 – si legge in una nota – sulla qualificazione dell’aeroporto di Firenze” e ricorda che “ampliamento di Peretola, completamento del sistema tramviario fiorentino, realizzazione di Case Passerini e Parco agricolo della Piana così come la rete di percorsi ciclopedonali nell’area sono priorità programmatiche per l’attuale mandato di governo della Regione”. Sono invece stati respinti gli atti presentati dalle opposizioni, in tutto tre proposte di risoluzione e una mozione.

Nello specifico la risoluzione per il potenziamento di Peretola del Movimento 5 stelle, primo firmatario Giacomo Giannarelli, chiedeva il rispetto delle previsioni contenute nell’integrazione al Pit (Piano di indirizzo territoriale) per la definizione del Parco della Piana come già previsto nella delibera del Consiglio regionale numero 61 del 16 luglio 2014.

Gli atti presentati da Sì – Toscana a sinistra, primo firmatario il capo gruppo Tommaso Fattori, chiedevano di riconsiderare Case Passerini in favore di impianti a freddo con recupero di materia dal rifiuto e impianti di trattamento dell’organico pulito e di materiali da raccolta differenziata. E, al tempo stesso, di dare ulteriore impulso ai nuovi indirizzi regionali sull’economia circolare per estendere il ciclo di vita dei prodotti e promuovere l’impiego di materie prime /seconde e l’uso di energia da fonti rinnovabili. E su Peretola, visto come city-airport, l’impegno era per dire no alla nuova pista in favore del potenziamento di Pisa come scalo strategico della Toscana

La mozione con primo firmatario Paolo Marcheschi (Fdi), e sottoscritta anche da Forza Italia e Lega, puntava invece a evitare la rimessa in discussione di scelte già in essere “per evitare aggravi di costi e disservizi ai cittadini. Si chiedeva inoltre di valutare la richiesta di restituzione dei contributi assegnati ai Comuni della Piana per le opere di mitigazione ambientale ancora non impiegati”.

Tra i punti affrontati dall’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli: l’ampliamento e il potenziamento dell’aeroporto di Firenze; il completamento e l’ampliamento del sistema tramviario fiorentino; la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione Case Passerini.

Aeroporto Firenze: Ceccarelli ha ricordato che il piano di sviluppo aeroportuale 2014-2029 è stato elaborato dal gestore Toscana Aeroporti Spa, di concerto con l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), e approvato in linea tecnica dallo stesso ente, il suo cardine consiste in una nuova pista di volo che si svilupperà per circa 2.400 metri, lungo il tracciato dell’autostrada A11, con andamento leggermente convergente verso questa in direzione ovest. Il piano, già oggetto di valutazione di impatto ambientale di competenza statale, si è concluso con un decreto favorevole alla realizzazione degli interventi, pur subordinato al rispetto di alcune prescrizioni. “Dal sito web di Toscana Aeroporti, e da notizie di stampa, risulta avviato l’iter degli espropri relativi ai terreni interessati alla costruzione della nuova pista, seguito da note del Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) sull’accertamento della compatibilità urbanistica delle stesse opere con i piani edilizi vigenti, con analoga richiesta formulata a uffici regionali, Arpat, Asl, Consorzio di Bonifica competente per territorio. Il progetto è pervenuto in data 14 maggio 2018, cui seguirà richiesta di attivazione al Mit del procedimento per l’intesa Stato-Regione”. In tale sede la Giunta intende confermare le scelte programmatiche di questi anni, per qualificare l’aeroporto fiorentino e il sistema aeroportuale toscano per lo sviluppo dell’intera regione.

Sistema ferroviario fiorentino: la Regione ha sottoscritto con il Comune di Firenze e con gli altri Comuni territorialmente interessati un apposito Accordo di programma nel 2014 e uno di collaborazione nel 2016, per “il completamento del sistema tramviario dell’area fiorentina e l’estensione nell’area metropolitana”. La verifica sullo stato di avanzamento dell’opera è effettuata da un Collegio di vigilanza che ha portato il Comune di Firenze, a comunicare alcune previsioni: messa in esercizio della Linea 3, Santa Maria Novella – Careggi, dopo un periodo di pre-esercizio di almeno 10 giorni nella prima metà di luglio 2018. A seguire: verifiche finali e nulla osta ministeriali e decreti per l’autorizzazione all’esercizio da parte della Regione Toscana. Per quanto riguarda la Linea 2, piazza dell’Unità – Aeroporto, la messa in esercizio è prevista tra la fine di agosto e l’inizio di settembre 2018. Gli interventi, invece, relativi alla Linea 4, Leopolda – Le Piagge, e all’estensione della Linea 2, Aeroporto di Firenze – Sesto Fiorentino, saranno conclusi per la fine del 2023, orizzonte che peraltro resta in linea con i tempi di rendicontazione europei. Più in generale, è stato ricordato, la Regione, in qualità di ente finanziatore, svolge principalmente le azioni di impulso e coordinamento tra i vari soggetti, e di monitoraggio dello stato di attuazione, mentre non risulta soggetto attuatore dell’opera. Tale compito spetta infatti al Comune di Firenze.

Termovalorizzatore Case Passerini: il Tribunale amministrativo ha annullato l’autorizzazione unica rilasciata dalla Città metropolitana di Firenze nel 2015 e nel dicembre 2016 la società Q-Thermo ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per l’annullamento della sentenza. “Pur essendo possibile ancora la presentazione di un ricorso alla Corte di Cassazione o la presentazione di una nuova istanza – ha detto Ceccarelli – si ha motivo di ritenere che le motivazioni che hanno indotto il Consiglio di Stato a confermare la sentenza di primo grado e il venir meno della possibilità per Q-Thermo di accedere ai certificati bianchi per una somma stimata intorno agli 80 milioni di euro – ha sottolineato Ceccarelli – non consentano realisticamente più la realizzazione dell’impianto. Questo comporta l’esigenza di una revisione della pianificazione in materia di rifiuti sia per Ato Toscana centro che, più in generale, per l’intero sistema regionale di gestione dei rifiuti urbani”.