Aperte le porte della nuova chiesa. Betori: “Una grande gioia”

CALENZANO – “Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per dedicare a Dio questa nuova chiesa”: si è espresso così il cardinale Giuseppe Betori questo pomeriggio nell’omelia di dedicazione al culto della nuova chiesa Maria Santissima Madre di Dio”. L’emozione, contenuta dai numerosi presenti, è esplosa nel momento in cui la […]

CALENZANO – “Una grande gioia pervade il nostro animo mentre siamo qui riuniti per dedicare a Dio questa nuova chiesa”: si è espresso così il cardinale Giuseppe Betori questo pomeriggio nell’omelia di dedicazione al culto della nuova chiesa Maria Santissima Madre di Dio”. L’emozione, contenuta dai numerosi presenti, è esplosa nel momento in cui la porta delle nuova chiesa di Calenzano è stata aperta. Cerimonia di apertura fatta appunto dal cardinale Giuseppe Betori alla presenza del sindaco Alessio Biagioli, del vicesindaco Enrico Panzi e degli assessori della giunta comunale, di don Silvano Nistri, don Paolo Cioni, don Marco Fagotti della Pieve di Campi e del cardinale Antonelli, dei Carabinieri, del presidente della Misericordia Paolo Pineti, dei gruppi della Misericordia, della Pubblica Assistenza e di molte associazioni fra cui i Vigili del fuoco della caserma di Calenzano presenti anche con numerosi uomini e mezzi.

“A chi chiede perchè si è voluta erigere una nuova chiesa – ha detto Betori – rispondiamo che ponendo questo edificio accanto all’imponente sviluppo urbano che Calenzano ha registrato negli ultimi anni, abbiamo voluto offrire alla gente di questo territorio un luogo in cui potersi raccogliere nell’ascolto della parola di Dio”.

Il cardinale ha poi aggiunto che “celebrare la dedicazione di questa chiesa significa anche ricordare che la chiesa-edificio è ‘il segno visibile dell’unico vero tempio che è il corpo personale di Cristo e il suo corpo mistico, cioè la Chiesa sposa e madre”.

La prima pietra fu messa il 13 aprile 2014. La nuova chiesa, nel territorio della parrocchia di San Niccolò, è stata realizzata con moderne tecniche di costruzione. Il progetto è dell’architetto Fabrizio Rossi Prodi con le opere artistiche di Giorgio Butini. Il progetto, infatti, aveva vinto il concorso di idee voluto dalla Diocesi fiorentina di ricostruire un rapporto positivo e fecondo con l’architettura e l’arte contemporanee: ciascun progettista doveva presentare almeno un artista di riferimento, in modo che le opere d’arte da collocare nello spazio architettonico fossero il frutto di un percorso condiviso fra specifiche professionalità.

Foto Roberto Vicario