Assemblea. Il sindaco risponde alle domande dei cittadini sul futuro di Querceto (2)

SESTO FIORENTINO – Aree verdi di Querceto, ma anche consumo di territorio, emergenza casa e sfratti, opportunità di “passare il testimone” al prossimo consiglio comunale: sono stati questi gli argomenti principali su cui si è incentrata la discussione di ieri nell’assemblea pubblica di Querceto. A dare il là, da parte del “comitato spontaneo” di cittadini, […]

SESTO FIORENTINO – Aree verdi di Querceto, ma anche consumo di territorio, emergenza casa e sfratti, opportunità di “passare il testimone” al prossimo consiglio comunale: sono stati questi gli argomenti principali su cui si è incentrata la discussione di ieri nell’assemblea pubblica di Querceto.
A dare il là, da parte del “comitato spontaneo” di cittadini, Silvia Fissi, che è partita contestando innanzitutto la realizzazione degli alloggi Ers su quelle specifiche aree. “Se leggo che piazza Bologna è un’area da riqualificare, penso che l’amministrazione sia in errore, perché l’unico modo per qualificarla sia di lasciarla così com’e'”. Sull’area di via Venezia poi contesta anche la possibilità di un rischio idraulico, visto che è attraversata longitudinalmente dal Gavine, oggi interrato. “Si vanno a intaccare quelle aree che sono state lasciate dalla grande urbanizzazione degli anni ’60-’70, in cui c’era comunque meno sensibilità di adesso”. E ora si farebbe costruire ancora, anzi a suo dire forse di più, visto che a suo tempo il limite d’altezza era di 7,5 metri, oggi 9 metri.
Silvia Fissi ha poi parlato del patrimonio edilizio degradato e disabitato della città. E ha proposto alcune soluzioni. “Visto che ormai i prezzi di case e affitti sono molto vicini a quelli dei patti territoriali, forse sarebbe possibile sperimentare quanto a suo tempo feci in qualità di presidente dell’Ardsu; un sistema di fidejussioni che fornirebbe garanzie agli affittuari contro il rischio di morosità, e inviterebbe ad affittare”.
In alternativa secondo Fissi sarebbe possibile il recupero delle aree esistenti destinando anche più del 50% previsto all’edilizia residenziale.
E ha infine chiesto che il nuovo regolamento urbanistico venga approvato dal nuovo Sindaco “il vecchio è scaduto nel 2011; se lo sviluppo della città è stato fermo per due anni è mezzo, non vedo adesso necessità di questa fretta”.
Nella risposta, il sindaco Gianassi ha spiegato le motivazioni del perché siano state scelte quelle aree “A differenza di un tempo, non è più possibile espropriare se non a prezzo di mercato, e non sempre i privati cedono con facilità. E’ ovvio privilegiare le aree a terreno pubblico”. E ha tenuto a precisare che nell’area sarebbero edificate solo 1.200 mq su 11.200 e altri 1.000 su un terreno di 9.200. “Più una piccola quota di parcheggi…”
Secondo il sindaco alcune delle opzioni proposte non sono praticabili; non è possibile fare le fidejussioni perché “la tesoreria del Comune è di fatto oggi conservata a Roma” (in riferimento al Patto di Stabilità), così come non è possibile espropriare i terreni e le case abbandonate di via Pasolini. Mentre sul recupero di altre aree degradate, il regolamento urbanistico ci ha già pensato, anche se per la realizzazione ci vorranno i suoi tempi.
Svariati interventi hanno ribadito la necessità di ridurre o azzerare il consumo di suolo. Anna Guarducci, docente universitaria residente a Sesto (non a Querceto) che attualmente sta collaborando alla realizzazione del Piano Paesaggistico Regionale, ha di fatto accusato il sindaco di essere in controtendenza sia con le scelte della Regione, che con quelle nazionali, visto che la nuovo disegno di legge De Girolamo pone la difesa del suolo come una priorità.
A questo come ad altri interventi il sindaco ha assicurato che la sua amministrazione ha sempre tenuto in considerazione la tutela dell’ambiente e del paesaggio, tant’è vero che il nuovo regolamento urbanistico diminuisce le volumetrie previste precedentemente. Ma “come del resto la Regione”, si deve tenere conto che la comunità locale non è fatta di solo paesaggio, ma anche di necessità legate alle imprese, all’economia, alle richieste di alloggi. “Sono pronto a scommettere che dalle osservazioni che saranno presentate sul nuovo regolamento urbanistico verranno fuori più richieste per costruire di più che per costruire di meno”.
Francesca Gambacciani