Avis “continuiamo a fare le donazioni di sangue”

SESTO FIORENTINO – I volontari Avis sono al fianco di altri volontari per aiutare chi ha bisogno, e spiegare che chi può, può continuare a donare. A causa del distanziamento sociale da “coronavirus” i volontari Avis hanno lavorato incessantemente al telefono e sui social per rendere possibile la donazione; nel corso dei molti contatti gestiti, decine […]

SESTO FIORENTINO – I volontari Avis sono al fianco di altri volontari per aiutare chi ha bisogno, e spiegare che chi può, può continuare a donare. A causa del distanziamento sociale da “coronavirus” i volontari Avis hanno lavorato incessantemente al telefono e sui social per rendere possibile la donazione; nel corso dei molti contatti gestiti, decine e decine di persone si sono rivolte ad Avis Sesto Fiorentino per “donare solo per l’emergenza”, cioè per rispondere “una tantum” ad una chiamata, necessaria e legittima, delle Istituzioni e Associazioni a sostenere l’emergenza di sangue che aveva messo a rischio persino alcune attività “ordinarie” delle strutture sanitarie.

“Queste persone – dice Avis – sono state naturalmente istruite e indirizzate per realizzare il loro importante gesto, che per la quasi totalità di loro resterà una singola esperienza nel corso della loro vita, legata a questo singolo evento. È importante comprendere che donare il sangue nell’emergenza è un gesto di solidarietà fondamentale e utilissimo (ed infatti molti donatori ‘storici’ hanno intensificato la frequenza del loro gesto solidale), ma la Cultura della donazione di sangue che attraversa e motiva la nostra associazione va oltre tutto ciò. Noi siamo orgogliosi, riconoscenti e sostenitori dei nostri donatori ‘periodici’, che donano sangue e emocomponenti più volte ogni anno durante tutto il corso della loro vita, per assicurare continuità alla vita delle persone che se ne possono giovare”.

Avis sesto Fiorentino compie quest’anno 66 anni e ha recentemente premiato alcuni soci che avevano donato per quasi 40 anni, altri che avevano effettuato oltre 100 donazioni e altri ancora che, ancora emozionati, ne avevano fatte meno delle dita di una mano, ma si avviavano a seguirne l’esempio.

“La nostra preoccupazione -prosegue la nota – è che possa nascere l’idea che se c’è bisogno di sangue i mezzi di comunicazione avvertono e che, quindi, quando questo non avviene non siamo in situazioni di difficoltà. Niente di più inesatto. Il sangue trasfuso deve essere ‘vivo’ per poter salvare o curare chi lo riceve, quindi le riserve che attendono chi ne ha bisogno devono essere continuamente integrate e prontamente disponibili: ecco perché la donazione non è solo un ‘gesto’, ma anche un ‘percorso’. La necessità di avere donatori ‘periodici’ non smette mai di essere attiva. Ecco perché c’è Avis: per dare supporto, informare, promuovere e coltivare la Cultura della donazione e la sua continuità. Noi di Avis Sesto Fiorentino crediamo nelle persone e nella loro solidarietà, di cui abbiamo continue conferme: speriamo che anche quelle molte decine di candidati che hanno chiamato per ‘donare una volta per l’emergenza’ decidano di far diventare questa loro esperienza un impegno”.