CAMPI BISENZIO – C’è anche Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra) fra coloro che dicono no a nuove ipotesi di CPR (Centri di permanenza per rimpatri) nella nostra regione. “In questi anni – si legge in una nota – si sono susseguite le denunce sulle condizioni di disumanità che le persone sono costrette a subire nei centri per i rimpatri, il nuovo nome con cui vengono chiamate le strutture in cui si privano di libertà le persone colpevoli di esistere. Se fino a ora, grazie a una mobilitazione costante, siamo riusciti in Toscana a rigettare il modello repressivo di detenzione in relazione ai cosiddetti flussi migratori, ecco che escono indiscrezioni sull’operato delle Prefetture toscane con i sindaci dei nostri territori”.
“I CPR – continua il comunicato – violano i diritti umani e la Costituzione perché privano della libertà persone che non hanno commesso nessun reato, ma sono semplicemente privi di permesso di soggiorno. I rapporti pubblicati nel corso degli anni dalla campagna nazionale “Lasciateci entrare” parlano chiaro: le condizioni di vita all’interno di questi centri di detenzione sono indegni di uno Stato democratico. Vogliamo essere chiari: fuori e dentro le istituzioni porteremo avanti una determinata azione volta a impedire la realizzazione di questa struttura nella nostra regione. Ricordiamo le dichiarazioni del sindaco di Firenze dello scorso anno: giocavano sul cambio di nome. Dato che prima erano Centri di Permanenza Temporanea e poi sono diventati Centri di Identificazione ed Espulsione, per poi arrivare agli attuali Centri per i Rimpatri, le cose sarebbero cambiate. Possono essere chiamati CPT, CIE o CPR: restano strutture inaccettabili, secondo meccanismi punitivi che non riconoscono la dignità umana, secondo la peggiore vulgata su cui soffiano da decenni le destre di tutta Europa. Che la politica e le istituzioni non giochino sulla sfumatura della retorica e delle dichiarazioni: ci sia un’immediata presa di posizione a tutti i livelli, a partire dalla Regione. Noi non mancheremo di farlo nei nostri Consigli comunali, presentando subito atti contro la realizzazione di un Cpr in Toscana”.