Baratti e Bongianni (Lega) “Intitolare un luogo pubblico alle donne vittime di femminicidio”

CALENZANO – “Avviare l’iter per l’intitolazione di un luogo pubblico alle donne vittime di femminicidio”, è quanto chiedono i consiglieri della Lega Daniele Baratti ed Elisa Bongianni. La richiesta avverrà con una mozione, nel prossimo consiglio comunale del 29 novembre. “Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita partendo […]

CALENZANO – “Avviare l’iter per l’intitolazione di un luogo pubblico alle donne vittime di femminicidio”, è quanto chiedono i consiglieri della Lega Daniele Baratti ed Elisa Bongianni. La richiesta avverrà con una mozione, nel prossimo consiglio comunale del 29 novembre. “Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita partendo dal presupposto che rappresenti una violazione dei diritti umani – si legge in una nota di Baratti e Bongianni -Si è sottolineato più volte la necessità di un cambiamento culturale per dare pari opportunità nel mondo del lavoro, pari diritti alle donne in ambito familiare e pubblico. Sul tema sono stati fatti passi in avanti ma non bastano. Infatti i numeri della violenza sulle donne sono davvero tragici e bisognerebbe soffermarsi a leggerli per capire la grandezza del fenomeno. Poco meno di 7 milioni di donne in Italia hanno subìto violenza fisica o sessuale nel corso della vita, una su tre; per quasi 3 milioni l’abuso è perpetrato dal partner o dall’ex. Nel 2018 le vittime di femminicidio sono state 142, un numero in crescita rispetto all’anno precedente, e 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019 (fonte:Istat). Ogni 72 ore, nel nostro Paese, una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza e tre femminicidi su quattro avvengono in casa”. “Secondo una ricerca dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, – proseguono i due consiglieri della Lega – circa 1 ragazza su 10 è stata aggredita verbalmente dal proprio fidanzato: nella metà dei casi l’episodio è avvenuto in pubblico, per futili motivi; 1 su 20 è stata addirittura picchiata.vLa recente legge detta Codice Rosso ha introdotto nuovi e importanti strumenti a tutela delle donne vittime di violenza anche se permane un problema culturale. Dobbiamo educare al rispetto le nuove generazioni. Il Codice Rosso, però, sta cambiando il modo di approcciarsi a chi sporge denuncia, garantendo un intervento più rapido e dando la possibilità alla polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al PM le notizie di reato, anche in forma orale: così si accorciano i tempi, e le vittime vengono ascoltate entro 3 giorni dalla denuncia”.