CALENZANO – Un dovere civile accogliere chi fugge dalle guerre e dalla fame. E’ quanto sostiene il sindaco Alessio Biagioli che risponde a chi, anche attraverso i social network critica l’accoglienza dei profughi e l’apertura a Calenzano di un centro per richiedenti asilo. Una scelta della Prefettura che, su direttiva del Ministero degli Interni, ha fatto un apposito bando per reperire alloggi privati. “Accogliere chi scappa da guerre, persecuzioni e povertà è un dovere di ogni società civile – dice il primo cittadino – Siamo di fronte ad un’emergenza senza precedenti e ognuno deve fare la sua parte e collaborare”.
I profughi infatti sono ospitati in un edificio privato in via Petrarca, che ha una capienza massima di 80 posti, la cui gestione è affidata al consorzio Co&So e Oxfam Italia.
“E’ una struttura diversa da quella di via di Le Prata – dice il sindaco Giaggioli – dove i richiedenti asilo sono ospitati in un edificio della Regione, individuato dalla Prefettura in collaborazione con il Comune. Questa volta invece c’era l’esigenza di rispondere ad un’emergenza immediata, per liberare centri sovraffollati in altre zone d’Italia e la Prefettura è ricorsa ai privati che avevano partecipato al bando”.
La maggior parte degli ospiti di via Petrarca rimarranno per poco tempo, spesso per pochi giorni, in attesa di essere trasferiti stabilmente in altre strutture, dove poter iniziare un percorso di integrazione, con corsi di italiano e il coinvolgimento in progetto sociali. Una trentina di richiedenti asilo invece sarà inserita in maniera più stabile.
Ora gli ospiti sono 53 di cui 25 stabili e 5 famiglie con minori in attesa di trasferimento.
“E’ inutile mettere in competizione la povertà con i problemi sociali – dice il sindaco – Per l’accoglienza dei richiedenti asilo ci sono fondi specifici destinati dall’Unione Europea a questo scopo. Ogni istituzione in questa situazione non può fare altro che prendere atto dell’emergenza e fare al meglio il proprio lavoro, favorendo l’integrazione e il coinvolgimento in attività sociali”.
Nei prossimi giorni il Comune individuerà progetti di utilità sociale in cui coinvolgere i profughi che rimarranno nella struttura fino alla conclusione dell’esame della richiesta di asilo, così come è avvenuto nell’ultimo anno con gli ospiti di via di Le Prata.