Brunori (Lega) “Gli ambulanti chiedono di tornare a lavorare, protesta sacrosante nel rispetto delle regole”

SESTO FIORENTINO – “Non vogliamo ristori, vogliamo lavorare in sicurezza. Questo era uno degli slogan scanditi all’imponente manifestazione di Assidea che ha fatto tappa all’Osmannoro oggi alle 13. Una protesta sacrosanta effettuata nel rispetto delle regole, che chiede che gli ambulanti possano tornare a lavorare”. E’ quanto afferma Daniele Brunori della Lega di Sesto Fiorentino. […]

SESTO FIORENTINO – “Non vogliamo ristori, vogliamo lavorare in sicurezza. Questo era uno degli slogan scanditi all’imponente manifestazione di Assidea che ha fatto tappa all’Osmannoro oggi alle 13. Una protesta sacrosanta effettuata nel rispetto delle regole, che chiede che gli ambulanti possano tornare a lavorare”. E’ quanto afferma Daniele Brunori della Lega di Sesto Fiorentino. “Una protesta – prosegue la nota – che la Lega sostiene, specialmente con il gruppo di Sesto Fiorentino che già si era schierato al fianco degli ambulanti già lo scorso anno durante le loro proteste contro la chiusura del mercato di Sesto. Ed è per questo che oggi alle 13 ci siamo uniti ad Assidea per sollecitare il governo nazionale e quello regionale ad ascoltare le giuste richieste degli ambulanti”.

“Noi siamo all’aperto e siamo chiusi, altri sono al chiuso e sono aperti’ ci ha detto l’amico Gianni Mari, segretario generale di Assidea, – prosegue Brunori – all’aperto i contagi sono molto più difficili, specie rispettando le norme di distanziamento e indossando le mascherine. Gli ambulanti chiedono semplicemente di lavorare, non vogliono ristori. Chiedono un anno bianco a livello fiscale, date le enormi perdite e gli irrisori contributi ricevuti sino ad ora (circa 2000 euro nel 2020). Come Lega, dato il nostro ruolo attivo nel Governo nazionale, è nostro compito portare a chi di dovere la voce di queste persone, e affermare il ragionevole principio per cui chi lavora all’aperto e in sicurezza deve poter lavorare. Un principio da perorare ancor di più nella terra dove si consentono le passerelle elettorali a governatore e sindaco, ma non si consente alle persone comuni di lavorare per sostentare le proprie famiglie”.