SESTO FIORENTNO – Quello della piscina per il presidente della commissione di controllo e garanzia Daniele Brunori, capo gruppo della Lega, è “un progetto fragile”. Giovedì 7 marzo si è riunita la commissione per analizzare il progetto, alla commissione, aperta al pubblico, hanno partecipato molti cittadini e addetti ai lavori. “Durante le due ore di discussione, infatti, sono emersi punti critici che non possono non preoccuparci, vista anche la portata e l’importanza che la nuova piscina rappresenta per la città, – spiega Brunori – le perplessità nascono dalla scelta del terreno su cui sorgerà l’opera; un’area depressa, in basso rispetto alla sede stradale, ai limiti del Parco della Piana, che porta con sé tutta una serie di problematiche per le quali i progettisti sono infatti corsi al riparo in seconda istanza (da qui uno dei principali motivi del forte aumento dei costi), predisponendo un rialzo di due metri della base di costruzione e aggiungendo una vasca di laminazione per scongiurare rischi di alluvione in caso di forti precipitazioni”.
Secondo quanto emerso dalla riunione della commissione si tratterebbe di “una posizione infelice anche per quanto riguarda l’allaccio alla rete fognaria, per il quale sarà necessario installare un grande impianto di pompaggio delle acque reflue per immetterle nella fogna più vicina, con conseguente aumento dei costi di installazione e di gestione dell’impianto”. Altro aspetto che non ha convinto è il traffico: “La nuova piscina sorgerà ai bordi della più trafficata arteria stradale di tutta la Piana e l’unico accesso previsto sarà infatti sulla rotonda tra via dell’Osmannoro e via Pasolini, zone in cui, specialmente nell’ora di punta, si snodano serpentoni di auto che si muovono a passo d’uomo; la piscina temiamo possa congestionare ulteriormente la situazione”.
“Ascoltando anche alcune opinioni a margine della seduta, – dice Brunori – a qualcuno la piscina ha convinto poco anche dal punto di vista estetico, con una struttura stilisticamente poco moderna; ma su questo crediamo sia giusto aspettare i rendering finali (ancora non disponibili) per esprimere un giudizio più completo. Infine, ultimo ma non ultimo, il cronoprogramma: la piscina deve essere finita entro due anni da adesso per ottenere i fondi Pnrr, ancora, però, non è stata posata la prima pietra; sono in corso le indagini su eventuali reperti bellici, cui seguiranno quelle per quelli archeologici, il cui ritrovamento appare, in verità, molto probabile. Data la chiusura imminente del vecchio impianto, temiamo, che alla luce di questa situazione, i sestesi debbano anche aspettare molti mesi prima di farsi una nuotata”.