Calamandrei. Gli studenti protestano “Non siamo stati ascoltati”

SESTO FIORENTINO – Gli studenti del Calamandrei non ci stanno. Gli studenti sono contrari alle lezioni pomeridiane a rotazione, proposte dalla scuola per la chiusura (temporanea) della sede distaccata di via di Vittorio a causa di una serie di indagini sulla pavimentazione per verificare la presenza o meno di amianto. Questa mattina, nonostante la pioggia, gli […]

SESTO FIORENTINO – Gli studenti del Calamandrei non ci stanno. Gli studenti sono contrari alle lezioni pomeridiane a rotazione, proposte dalla scuola per la chiusura (temporanea) della sede distaccata di via di Vittorio a causa di una serie di indagini sulla pavimentazione per verificare la presenza o meno di amianto. Questa mattina, nonostante la pioggia, gli studenti si sono ritrovati all’esterno della scuola per organizzare una assemblea straordinaria e hanno affisso all’esterno dell’edificio del Calamandrei di via Milazzo uno striscione che parla chiaro “Freddo. Amianto. Insicurezza. Gli studenti vogliono chiarezza”.

“La protesta nasce per la situazione che si è venuta a creare alla Tifariti (la succursale di via di Vittorio, ndr) – dice Lorenzo Colzi rappresentante degli studenti – e per il mancato ascolto dei ragazzi. Le lezioni pomeridiane creano una situazione problematica perchè ci sono studenti che svolgono attività sportiva anche agonistica e che per loro due settimane senza allenamenti significa rischiare un anno intero di preparazione e altri studenti, quelli più grandi che lavorano il pomeriggi e in questo caso sarebbero costretti a lasciare il lavoro”.

Da capire, dicono gli studenti anche i tempi necessari ad avere i risultati delle analisi. Anche per questo gli studenti vogliono chiarezza e questa mattina si sono messi in contatto con la Città metropolitana chiedendo un incontro immediato. “All’inizio l’incontro ci è stato negato – spiega il rappresentante degli studenti – poi ci hanno chiesto di andare in via Cavour a Firenze alla sede della Città metropolitana dove abbiamo avuto un colloquio con tecnici e amministratori e abbiamo spiegato loro le nostre esigenze chiedendo anche il motivo di risultati diversi tra le due analisi. La risposta della Città metropolitana è stata di metterci a disposizione alcuni mezzi per gli spostamenti”. Domani, sabato 24 novembre, ci sarà un incontro tra i rappresentanti di classe per decidere cosa fare se accettare “non di buon grado – sottolinea Colzi – la proposta della Città metropolitana o di proseguire con la protesta perché devono trovare una soluzione”.