Calamandrei, premiati gli studenti a Napoli

SESTO FIORENTINO – L’istituto Calamandrei ha ottenuto alcune segnalazioni per la partecipazione degli studenti al concorso “Adotta Scienza e Arte” dedicato a unire cultura scientifica e artistica. La premiazione si è tenuta sabato scorso 11 marzo a Napoli alla Città della Scienza. La quarta edizione del concorso è stata promossa dall’associazione di divulgazione scientifica no profit Esplica. […]

SESTO FIORENTINO – L’istituto Calamandrei ha ottenuto alcune segnalazioni per la partecipazione degli studenti al concorso “Adotta Scienza e Arte” dedicato a unire cultura scientifica e artistica. La premiazione si è tenuta sabato scorso 11 marzo a Napoli alla Città della Scienza. La quarta edizione del concorso è stata promossa dall’associazione di divulgazione scientifica no profit Esplica.

“Agli studenti – spiegano in una nota alcuni insegnanti della scuola sestese – era stato richiesto di scegliere e successivamente illustrare una frase famosa di uno scienziato o filosofo o comunque di un grande intellettuale del passato o del presente. Oltre a realizzare un’opera grafica con qualsiasi tecnica, i partecipanti dovevano motivare la scelta del soggetto e sintetizzare in poche righe un commento al lavoro svolto. Più che la tecnica grafica, la giuria del concorso valorizzava l’idea alla base del lavoro e la capacità dei ragazzi di riflettere su concetti di rilevanza scientifica”.

I finalisti sono stati alcuni studenti del Calamandrei: Mirko Gualdani classe 5 A linguistico, Benedetta Brandini, classe 4 A linguistico e Marta Sadocco, classe 4 B linguistico. I tre ragazzi hanno ottenuto un diploma di eccellenza e di merito. La studentessa Benedetta Brandini  si è guadagnata anche il premio speciale della Associazione Insegnamento Fisica. Premiata anche l’insegnante Tamara Taiti, che da anni promuove il concorso nelle sue classi, contribuendo così a diffondere la cultura scientifica e a sensibilizzare gli studenti sull’assenza di barriere tra scienza e arte.

Ecco le motivazioni dei lavori realizzati dagli studenti del Calamandrei: Benedetta Brandini ha lavorato sulla frase di Isaac Newton “Se ho visto più lontano è perché sono salito sulle spalle di giganti” sottolineando che “I giganti del passato continuano a rivivere riverberando in noi la luce del sapere”.

“La frase a cui mi sono ispirata – dice la studentessa – per questo disegno è estrapolata da una lettera di Isaac Newton a Robert Hooke, del 5 febbraio 1676. Sebbene molto probabilmente il senso di questa citazione fosse ironico, penso che contenga un messaggio abbastanza profondo. Questo perché possiamo trovare in essa una componente di modestia, ma anche una forte consapevolezza di sé e una fiducia nel poter raggiungere i propri obiettivi. Il mio disegno vuole rappresentare semplicemente, senza filtri, il messaggio diretto di questa citazione. Tutti noi per crescere e migliorarci dobbiamo avere prima chiara la nostra condizione, ma poi soprattutto dobbiamo lasciarci ispirare da chi ci ha preceduto e ha superato certi traguardi; o da chi ancora tutt’oggi continua a superarli. Saliamo sulle spalle dei nostri giganti, affidiamoci a loro, impariamo e proviamo a guardare ciò che ci circonda in maniera differente, cercando  anche di migliorarlo. Insomma, se vogliamo diventare davvero bravi in qualcosa, se davvero vogliamo vedere lontano, saliamo sulle spalle dei giganti ed impariamo da loro con umiltà, curiosità e impegno. Perché la grandezza si può apprendere. Basta sapere come fare.

Marta Sadocco ha scelto la frase di Lavoisier “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” e aggiunge “purtroppo questa legge perde il suo valore applicata al comportamento umano”.

“Nella mia opera – racconta la ragazza – ho voluto sottolineare quanto di bello l’uomo possa creare e  quanto allo stesso tempo sia invece capace di portare distruzione e morte. La Siria sta vivendo da oltre 5 anni una guerra civile che si è poi trasformata in un conflitto direi quasi mondiale e  che sta causando migliaia di vittime  e oltre  10 milioni  di rifugiatNel periodo in cui l’ho creata era iniziato l’assedio a Madaya dove Assad non ha permesso l’ingresso di cibo e medicinali lasciando morire di fame gli abitanti costretti a mangiare le foglie degli alberi. La guerra distrugge tutto e per quanto si possa riscostruire o ritrasformare l’orrore resta immutato negli occhi degli innocenti che l’hanno vissuta. Vorrei concludere con una citazione che ho letto su un libro: La guerra è sempre ingiusta ma soprattutto non esistono vincitori , alla fine è una conta  dei morti e quindi una sconfitta per tutte le parti coinvolte”.

Mirko Gualdani spiega la scelta della frase del fisico Feynman “Il tempo è ciò che accade quando non accade nient’altro”.  “Perché – dice – da sempre sono stato affascinato da questa tematica, in tutte le sue sfaccettature e misteri. Nel disegno ho rappresentato un orologio che contiene una clessidra, la quale contiene a sua volta altri orologi più piccoli che sostituiscono la sabbia della clessidra tradizionale, per rappresentare lo scorrere del tempo e degli eventi. Infatti secondo la mia interpretazione della frase di Feynman, l’uomo è costretto a farsi trascinare dal tempo che scorre come un fiume senza sosta e a subire le conseguenze degli eventi che accadono, belli o brutti che siano. Infine ho pensato ad una mia frase: Lo scorrere degli eventi o, più precisamente, il tempo è come se fosse tanti granelli di sabbia che scorrono in un unica direzione, cioè che gli eventi vengono trasportati dal tempo insieme a ciò che ci circonda in un’unica direzione senza possibilità di tornare indietro e di cambiarli”.