Campi Bisenzio: la “cittadinanza simbolica” scatena le liti in Consiglio

CAMPI BISENZIO – Di nuovo urla e litigi in consiglio comunale, ma questa volta c’è una novità: il sindaco Adriano Chini viene messo in minoranza. Il tema stranieri e immigrazione è tornato a far discutere grazie ad un ordine del giorno promosso dal sindaco Chini, e presentato dall’assessore Nadia Conti, per concedere una “cittadinanza onoraria […]

CAMPI BISENZIO – Di nuovo urla e litigi in consiglio comunale, ma questa volta c’è una novità: il sindaco Adriano Chini viene messo in minoranza. Il tema stranieri e immigrazione è tornato a far discutere grazie ad un ordine del giorno promosso dal sindaco Chini, e presentato dall’assessore Nadia Conti, per concedere una “cittadinanza onoraria simbolica” ai bambini sotto i 18 anni figli di immigrati ma nati e cresciuti a Campi. Una iniziativa che si pone nel movimento nazionale- ormai largamente condiviso- per attribuire la cittadinanza italiana a tutti i nati in Italia. Spuntano però i pareri (aspramente) contrari: Brunella Bresci (Uniti per Campi) che ritiene la pretesa di integrazione a priori troppo ottimista, soprattutto vista la crisi attuale che rende più difficile la convivenza, e Roberto Viti (No Inceneritore) che ribadisce quanto già detto in altre sedute: “Qui non c’è più posto, siamo al completo”. Si susseguono gli interventi pro o contro e, sebbene non manchino discorsi ponderati e inviti a rimanere in tema, i toni di voce si alzano (e il livello del dibattito si abbassa). Una vera miccia viene innescata dal consigliere Pd Boris Bacci, che dopo aver dissertato sul fatto che “la prima volta che ho visto un uomo di colore 20 anni fa mi ha fatto quasi impressione, ma ora il colore della pelle non lo vedo più”, ha attaccato i consiglieri delle liste civiche (Viti e Bresci) accusandoli di fatto di essere rappresentativi soltanto di sé stessi: “se la gente che vi ha votato vi sentisse adesso, vi prenderebbe a pedate…non dico dove”. La sfuriata (fuori verbale) della consigliera Bresci, che ha dichiarato anche che avrebbe sporto denuncia, è stata inevitabile.
Alla fine si è giunti alle votazioni: non una ma tre. Sì perché al testo presentato dal sindaco si sono nel frattempo aggiunti gli emendamenti di Giovanni Brandino (Gruppo Misto) dell’opposizione, e gli emendamenti presentati da Giovanni Ricci del Pd- ovviamente maggioranza. Gli emendamenti di fatto riguardavano modifiche minime, per far slittare di data l’iniziativa, per aggiungere alcune definizioni qua e là, lasciando invariata la sostanza. Ma visto che Ricci fa parte del comitato renziano, che già all’inizio della seduta aveva avuto un battibecco con il sindaco, che a Campi si stanno aprendo le lotte per la successione… la rilevanza degli emendamenti c’è ed è tutta politica (locale). Non viene votato emendamento per emendamento, ma prima il testo del sindaco (che ottiene la maggioranza ma senza Colzi, Ricci e altri due Pd), poi il testo di Brandino (che non passa ma per un voto), poi il testo con gli emendamenti di Ricci, che passa grazie ai voti dei “suoi” uniti ai voti dell’opposizione.
Così alla fine i bambini figli di stranieri potranno avere una simbolica cittadinanza- che però non garantisce loro i diritti di una cittadinanza “vera”. La meta in questo senso appare ancora lontana; la febbre delle primarie, invece, pare già cominciata.