CAMPI BISENZIO – Oggi pomeriggio, venerdì 16 maggio, alle 17, il Comune di Campi Bisenzio ospiterà un evento di straordinaria rilevanza storica e culturale: la firma del protocollo di amicizia tra la Nazione Lakota Sicangu di Rosebud (Stato Americano del Sud Dakota) e la sezione Anpi Lanciotto Ballerini di Campi Bisenzio. L’iniziativa, che si svolgerà in sala consiliare, si inserisce infatti nel quadro delle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista e gode del patrocinio del Comune di Campi Bisenzio. L’evento vuole anche rendere omaggio ai soldati Lakota Sioux, Nativi Americani, che hanno combattuto sul suolo italiano per la liberazione del nostro paese durante la seconda guerra mondiale.
A siglare il protocollo saranno Alessandro Martire, presidente dell’Associazione Wambli Gleska e unico rappresentante ufficialmente riconosciuto in Italia della Nazione Lakota Sicangu di Rosebud, e Fulvio Conti, presidente della sezione Anpi Lanciotto Ballerini di Campi Bisenzio. Oltre a rafforzare i legami tra la comunità di Campi Bisenzio e la Nazione Lakota Sicangu di Rosebud, “questo importante documento – si legge in una nota – pone le basi per la realizzazione di progetti culturali, umanitari e scientifici, con l’obiettivo di diffondere i principi universali di uguaglianza e pace tra i popoli, il rispetto per l’ambiente e per le tradizioni culturali e spirituali dei popoli nativi americani. L’iniziativa si propone inoltre di promuovere i valori antifascisti e antirazzisti sanciti dalla costituzione italiana, principi per i quali anche molti giovani nativi americani hanno combattuto contro il nazifascismo”.
Saranno presenti il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, il vicesindaco Federica Petti, rappresentanti dell’Anpi e del mondo associativo campigiano. “L’evento – conclude – è aperto al pubblico e rappresenta un’occasione unica per approfondire una pagina di storia poco conosciuta e per costruire nuove prospettive di dialogo e cooperazione tra culture diverse, nel segno della memoria, della giustizia e della pace tra i popoli. Questa mostra vuole essere non solo un’occasione di sensibilizzazione, ma anche un invito alla riflessione collettiva. Ogni scatto racconta una storia di speranza e di sopravvivenza, ricordandoci che dietro ogni numero ci sono volti, sogni e vite da salvare”.