Canile, “Ci hanno donato 2 milioni di euro, li abbiamo investiti per la continuità”

SESTO FIORENTINO – La sorpresa c’è stata tra i soci dell’associazione Unione amici del cane e del gatto che si occupa del canile del Termine, quando a fine 2016 è arrivata la notizia di un lascito di 2 milioni di euro “per migliorare la vita degli animali abbandonati” da parte di una signora che, dicono […]

SESTO FIORENTINO – La sorpresa c’è stata tra i soci dell’associazione Unione amici del cane e del gatto che si occupa del canile del Termine, quando a fine 2016 è arrivata la notizia di un lascito di 2 milioni di euro “per migliorare la vita degli animali abbandonati” da parte di una signora che, dicono i soci “non conoscevamo, ma sicuramente amava gli animali”. I soldi, spiegano all’associazione, sono arrivati a luglio scorso e sono stati “messi in banca”, acquistati due immobili e usati per pagamenti di vecchi arretrati e per il rifacimento di parte della struttura di via del Termine. “Per rispondere a chi accusa l’associazione di avere delapidato o fatta sparire la donazione  della signora Giovannini – spiega la presidente dell’associazione Cosetta Mazzoni – si sappia che i soldi sono ancor tutti in banca e nella nostra piena disponibilità. Dalla cifra avuta in donazione mancano esclusivamente i soldi spesi in veterinari, cibo, vecchi arretrati e manutenzione della struttura fatta fino ad oggi. Tutte le spese sono fatturate e nelle opportune sedi dimostrabili”.

L’associazione spiega che è stato deciso dal Consiglio di effettuare investimenti immobiliari “per garantire – dicono i soci – la continuità alla struttura”. Si tratta di due immobili: un capannone in via Livorno a Firenze di 900 mq di cui 600 mq già affittati “che producono reddito – spiegano alcuni soci – alla società la Paco srl di cui l’associazione è l’unica socia. Il reddito annuale è di 24mila euro l’anno”; e un appartamento a Fiesole costato 130mila euro, mentre il capannone è costato circa 380mila euro. “L’appartamento – spiegano alcuni soci – avrà una rendita di circa 7mila euro l’anno”.

Per quanto riguarda il capannone di via Livorno, l’associazione ha un’idea di trasformazione. “Sui 300 mq liberi – spiegano alcuni soci – realizzeremo in stretta collaborazione con l’ospedale veterinario San Marco di Padova diretto dal dottor Marco Caldin una nostra clinica veterinaria a servizio dei cani e dei gatti del Termine e aperta al pubblico a pagamento”.

Alcune manutenzioni sono state fatte, spiegano all’associazione, anche sulla struttura del Termine. “Abbiamo preso contatto anche con il Comune di Campi con il sindaco Emiliano Fossi – dicono all’associazione – che si è dimostrato aperto e disponibile a mettere a dispisizione un terrenno per una struttura da affiancare al Termine”.

Attualmente al Canile del Termine sono ospitati circa 250 cani e un’ottantina di gatti, mentre 38 sono i soci dell’associazione. “Ci occupiamo anche di sostenere altre associazioni del Sud Italia – dicono alcuni soci – inviando materiale per migliorare i loro canili e gli animali”.