Cantieri, la denuncia di Fillea Cgil Firenze: “Quasi mai rispettate le norme anti caldo”. Appello agli organi di controllo

FIRENZE – Il clima torrido continua senza sosta da oltre 60 giorni, e le previsioni metereologiche indicano un perdurare di questa grave situazione. I cambiamenti climatici stanno rappresentando la necessità di modificare i modelli della produzione e dei consumi. Tutti sono oramai convinti che sia necessario adottare dei radicali cambiamenti. Da qui l’allarme lanciato da […]

FIRENZE – Il clima torrido continua senza sosta da oltre 60 giorni, e le previsioni metereologiche indicano un perdurare di questa grave situazione. I cambiamenti climatici stanno rappresentando la necessità di modificare i modelli della produzione e dei consumi. Tutti sono oramai convinti che sia necessario adottare dei radicali cambiamenti. Da qui l’allarme lanciato da Fillea Cgil Firenze, per voce del segretario generale Marco Carletti: “Tutti sono ormai convinti che bisogna fare un cambio di passo nei modelli produttivi, oramai di economia circolare, di risparmio energetico e delle risorse finite tutti ne parlano. Tutto deve cambiare e cambierà, non ci sono alternative. Girando con occhio attento, nella torrida Firenze di questi giorni, noi continuiamo a notare che cambierà pure tutto, ma una cosa continua a non cambiare per niente. Nei cantieri per la costruzione o riparazione delle reti (acqua, gas, luce, fogne), nei cantieri per la costruzione o manutenzione stradale (stesa dell’asfalto), per la realizzazione e la manutenzione delle coperture degli edifici (tetti e solai) nei numerosi cantieri finanziati con i vari bonus fiscali e quindi con i soldi pubblici, la vita e la salute di chi ci lavora è sempre più una merce di basso valore. Con 40 gradi, manca il rispetto delle maestranze impegnate nei cantieri. In quasi nessun cantiere o opificio sono rispettate le regole dettate dalle linee guida della Regione Toscana”.

“Sicuramente – aggiunge – è per l’eccessivo caldo che ci impedisce di essere lucidi, ma nei cantieri che incontriamo noi non troviamo mai sistemi di ombreggiatura o stazioni di idratazione con sali minerali (veramente qualche volta non c’è neanche l’acqua ancor meno fresca). Non conosciamo cantieri dove il lavoro sia organizzato per effettuare 10 minuti di riposo ogni ora, in zona ombreggiata e ventilata. Incontriamo operai a dorso nudo e a capo scoperto, perché non forniti di idonei copricapo e indumenti opportuni. Non conosciamo cantieri che si siano fermati essendoci una temperatura superiore ai 35 gradi facendo ricorso alla cassa integrazione, come previsto dalle norme. Non siamo a conoscenza di interventi degli ispettori delle Asl o dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro in queste occasioni. Idem per Inail e Inps. Non è solo il calore a far male, è anche l’immobilismo. Fino a ora ancora non è morto nessuno a Firenze per le patologie da calore durante il lavoro, a differenza di quanto successo altrove. Speriamo che non accada mai. Allo stesso tempo siamo stanchi di questa coltre di silenzio e di immobilismo nel contrastare le situazioni che quotidianamente denunciamo. Pretendiamo più controlli nei cantieri, perché serve più rispetto per chi ci lavora”.

Poco tempo fa la Fillea Cgil aveva denunciato (LINK) che dal gennaio scorso a Firenze sono stati richiesti solo 72 Durc di Congruità (la certificazione in relazione a uno specifico lavoro e a uno specifico importo, sul numero minimo di lavoratori impegnati, obbligatoria per tutte le imprese che partecipano ad appalti e gare di lavori pubblici per qualsivoglia importo e per tutte le opere edili private di importo superiore a 70mila euro) per i lavori edili, a fronte di centinaia di cantieri conclusi. Carletti aveva parlato di “un dato spaventoso e scandaloso. Si tratta di un adempimento obbligatorio che tutela la sicurezza sul lavoro, la regolarità fiscale, il rispetto di norme e lavoratori”.