CALENZANO – “Doveva essere la porta di Travalle e invece è occupata abusivamente, sicuramente a scopo benefico”. Lo afferma la consigliera di FdI Monica Castro dopo la visita nei giorni scorsi al Molino del Lice. “Una struttura – spiega Castro – in evidente stato di abbandono e pericolante utilizzata per adesso, senza alcun titolo, da una associazione che la utilizza per alcune sue attività legate alla coltivazione dei campi adiacenti dati loro dal comune in comodato. Questa struttura è di proprietà della Fondazione Carmine ed è stata data in concessione dietro compenso al Comune di Calenzano per poterla recuperare. Negli anni sono state valutare alcune possibilità di recupero pubblico/privato non andate mai a buon fine visto che la struttura è molto grande (circa 1000 mq) ed è completamente da ristrutturare. Doveva essere la porta di Travalle e invece è occupata abusivamente, sicuramente a scopo benefico. Mi ha accolto uno dei responsabili dell’associazione che molto gentilmente mi ha mostrato la parte da loro occupata e i piccoli lavori fatti”.
Secondo la consigliera di FdI “il problema non è tanto l’occupazione abusiva, quanto la pericolosità perchè la struttura è pericolante. Poche stanze sono agibili e bisogna capire con i tecnici del comune se sono davvero sicure per l’incolumità di chi le frequenta e per sollevare da ogni responsabilita gli uffici comunali preposti. Su questa struttura mi ha spiegato il responsabile, loro avrebbero un progetto ambizioso che secondo me potrebbe essere interessante”. La consigliera ritiene che ci siano incongruenze con alcune affermazioni del sindaco. “Nell’ultima seduta quando gli ho chiesto se la struttura era occupata da qualcuno, lui mi ha risposto che ci sono ancora alcuni oggetti del vecchio “colono”. – spiega Castro – E invece sapeva benissimo cosa c’era. Del resto su questa struttura negli ultimi mesi si è consumato un vero e proprio giallo. È stata messa una grande fretta da questa amministrazione con riunioni addirittura in pieno agosto per approvare un nuovo regolamento La fretta deriverebbe da un bando pubblico che dovrebbe scadere a breve proprio sul recupero di strutture come il Molino del Lice”. “Nel prossimo consiglio comunale – conclude Castro – presenterò alcuno documenti per chiedere spiegazioni altrimenti sarò costretta a denunciare questa situazione pericolosa nelle sedi preposte”.