Cattivi odori a Settimello. Arpat “Le polveri ferrose circoscritte ad un’area limitata”

CALENZANO – Sulle maleodorante nell’aria di Settimello, Arpat, in una nota, ricorda che le analisi condotte delle schede compilate dai cittadini che hanno partecipato all’indagine come panel segnalatori, nel 2018 e nel giugno 2019, “ha fatto emergere la sporadicità dei fenomeni di maleodoranza (meno o intorno al 2% delle ore oggetto di monitoraggio) così come […]

CALENZANO – Sulle maleodorante nell’aria di Settimello, Arpat, in una nota, ricorda che le analisi condotte delle schede compilate dai cittadini che hanno partecipato all’indagine come panel segnalatori, nel 2018 e nel giugno 2019, “ha fatto emergere la sporadicità dei fenomeni di maleodoranza (meno o intorno al 2% delle ore oggetto di monitoraggio) così come la loro saltuarietà ed intermittenza. Allo stato attuale Arpat ritiene che il fenomeno non possa essere attribuito ad attività standard o ripetute tutti i giorni eccetera, ma semmai ad attività estemporanee”.

Per quanto riguarda le polveri ferrose, Arpat nella nota sottolinea che la “presenza sul territorio risulterebbe circoscritta ad un’area piuttosto limitata”, l’Agenzia ha effettuato controlli ambientali approfonditi sulla ditta Fonderie Palmieri spa, “fra i quali anche il posizionamento di deposimetri all’esterno della Fonderia e l’effettuazione del campionamento dei rifiuti raccolti alla base degli impianti di abbattimento delle emissioni in atmosfera della ditta, con la finalità di individuare delle possibili comparazioni fra il profilo analitico dei rifiuti e quello della polvere e dell’acqua raccolta dai deposimetri”. Dal confronto, prosegue Arpat “fra i risultati ottenuti dal test di cessione sui rifiuti e quelli sulla parte acquosa raccolta dai deposimetri, non sono emerse particolari evidenze che possano permettere di effettuare alcuna correlazione”.

A conclusione di tali accertamenti, prosegue la nota “Arpat ha comunque proposto alla Regione Toscana azioni di miglioramento sull’impianto, inserite da questa nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, tenuto conto che il rispetto dei limiti emissivi non garantiva, comunque, il contenimento degli odori. Ulteriori controlli da parte dell’Agenzia sono stati effettuati su altri impianti industriali presenti in zona, potenzialmente altrettanto impattanti”.

“La campagna di monitoraggio della qualità dell’aria prevista per il 2020 – conclude la nota – su richiesta della Amministrazione Comunale di Calenzano, non ha una relazione diretta con la questione degli episodi di maleodoranza, ma è finalizzata ad una rilevazione complessiva circa la presenza degli inquinanti atmosferici principali (polveri sottili, ossidi di azoto), e verrà condotta secondo le indicazioni fissate dalla normativa vigente (D.Lgs. 155/2010), oltre che con la collaborazione dell’Università di Firenze”.