Centrodestra: “Il Piano rifiuti non lo sta facendo la Regione ma i soggetti gestori e gli Ato…”

FIRENZE – “Come avevamo denunciato, lo scorso febbraio uscendo dall’aula consiliare, e come apparirà ancora più evidente con la scadenza del bando a fine marzo, il Piano generale dei rifiuti non lo sta facendo la Regione ma altri, i soggetti gestori e gli Ato, anche contro la volontà dei Comuni che hanno subito, e subiranno, scelte […]

FIRENZE – “Come avevamo denunciato, lo scorso febbraio uscendo dall’aula consiliare, e come apparirà ancora più evidente con la scadenza del bando a fine marzo, il Piano generale dei rifiuti non lo sta facendo la Regione ma altri, i soggetti gestori e gli Ato, anche contro la volontà dei Comuni che hanno subito, e subiranno, scelte scaturite dalle menti di pochi che non conoscono i vari territori. E’ un’operazione al limite della legittimità”. Lo denunciano le forze di Centrodestra in Consiglio regionale, il capo gruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, il consigliere Fdi, Alessandro Capecchi, vice-presidente della Commissione Ambiente e Territorio, il capo gruppo della Lega, Elisa Montemagni, il capo gruppo di Forza Italia, Marco Stella, e la presidente del Gruppo Toscana Domani, Elisa Tozzi.

“Quello del Governatore Giani è un modo contraddittorio di procedere che mette i soggetti gestori e gli Ato nelle condizioni di farsi il Piano rifiuti mentre, in realtà, dovrebbe essere di pertinenza, sotto il profilo della programmazione, del Consiglio regionale. Giani, da una parte esalta il ruolo dei Comuni e delle amministrazioni locali nel nuovo piano dei rifiuti, dall’altra, invece, esalta gli Ato ed i gestori, con l’esempio dell’Ato Centro, che ha votato la collocazione di un impianto nel Comune di Pistoia contro la volontà del Comune e le sue previsioni urbanistiche. Invitiamo l’assessore Monni – concludono – a mandare alla quarta Commissione tutta la documentazione, che è stata depositata, e chiediamo che l’Assemblea regionale sia messa nelle condizioni di recuperare il tempo perso e la mancanza di informazioni, che hanno caratterizzato gli ultimi dibattiti in aula. Attualmente la normativa si articola sui tre Ato ma in realtà non c’è stata una proposta presentata ala Consiglio regionale articolata sui tre Ato”.