Cgil, Cisl e Uil, appello al prefetto: “Prato la provincia con più contagi e seconda in Toscana per infortuni da Covid”

PRATO – Prato con 395 denunce (incidenza sul totale del 13%) è la seconda provincia toscana per infortuni sul lavoro da Covid-19 e la prima per infortuni con esito mortale: 3 su 8 (dati Inail, gennaio-settembre 2020). Sono anche questi numeri che hanno spinto Cgil, Cisl e Uil Prato, in una lettera firmata da Lorenzo […]

PRATO – Prato con 395 denunce (incidenza sul totale del 13%) è la seconda provincia toscana per infortuni sul lavoro da Covid-19 e la prima per infortuni con esito mortale: 3 su 8 (dati Inail, gennaio-settembre 2020). Sono anche questi numeri che hanno spinto Cgil, Cisl e Uil Prato, in una lettera firmata da Lorenzo Pancini, segretario generale Camera del Lavoro, Erika Caparrini, segreteria Cisl Firenze-Prato, e Rodolfo Zanieri, coordinatore territoriale Uil Prato, a chiedere un incontro “urgente” al prefetto Lucia Volpe nella sua qualità di rappresentante “periferico dell’amministrazione statale con competenza generale e funzioni di rappresentanza governativa a livello provinciale, (..) utile a valutare quanto sommariamente rappresentato in premessa, consapevoli che tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici significa garantire quella di tutti i cittadini del nostro territorio”.

Dove la premessa richiamata nella parte finale della lettera indirizzata alla prefettura è una sfilza di cifre che preoccupano non poco le confederazioni sindacali: Prato “nel pieno della seconda ondata pandemica (…) sta manifestando preoccupanti indicatori di contagio e palesi criticità nel sistema pubblico di risposta all’emergenza, a partire dal sistema di tracciamento dei contatti”. Ed ecco i numeri messi nero su bianco da Pancini, Caparrini e Zanieri nella missiva partita verso la prefettura: “A oggi Prato, con 2.194 casi ogni 100.000 abitanti, resta la provincia toscana con il più alto tasso di contagiosità. A livello regionale la media si attesta sui 1.748 casi ogni 100.000 abitanti. Nell’area Covid dell’ospedale Santo Stefano risultano ricoverati 138 pazienti, mentre 25 sono i degenti in terapia intensiva su 28 posti letto disponibili”.

“Nel riaffermare – scrivono ancora i tre sindacalisti – che i lavoratori e le lavoratrici stanno garantendo la tenuta economica e sociale del Paese, in questo momento di grave emergenza, è assolutamente necessario che vengano messe in campo tutte le azioni a tutela della salute e della sicurezza nelle imprese e nel territorio, con l’imperativo “la salute prima di tutto”…”.