ChiantiBanca: “ Il gruppo Iccrea offre certezze più adeguate”

SAN CASCIANO/CAMPI BISENZIO – L’adesione a Cassa Centrale Banca votata dall’assemblea di ChiantiBanca il 14 maggio 2017 “è risultata caratterizzata da anomalie relative alle modalità di svolgimento delle operazioni di voto, che hanno reso impossibile accertare l’effettiva volontà dei soci”. Lo scrive il presidente dell’istituto di San Casciano Cristiano Iacopozzi nella lettera ai soci in […]

SAN CASCIANO/CAMPI BISENZIO – L’adesione a Cassa Centrale Banca votata dall’assemblea di ChiantiBanca il 14 maggio 2017 “è risultata caratterizzata da anomalie relative alle modalità di svolgimento delle operazioni di voto, che hanno reso impossibile accertare l’effettiva volontà dei soci”. Lo scrive il presidente dell’istituto di San Casciano Cristiano Iacopozzi nella lettera ai soci in vista dell’assemblea del 10 dicembre dove il cda proporrà l’alleanza con il Gruppo Iccrea. La votazione “è avvenuta in contemporanea con quella sulle cariche sociali (tramite voto segreto espresso) – spiega – mentre quella sull’adesione a Ccb è stata effettuata mediante alzata di mano, con solo conteggio dei soci contrari e astenuti e senza conteggio dei soci favorevoli. Criticità puntualmente rilevate dal notaio che ha verbalizzato l’assemblea”. Fra l’altro, nello stesso momento “molti soci, presenti all’inizio dell’assemblea, erano infatti impegnati nella votazione sulle cariche sociali, o dopo aver votato sulle cariche sociali si erano ormai allontanati senza che la loro uscita fosse registrata; ciò ha fatto sì che essi (benché impegnati o assenti) fossero conteggiati fra coloro che erano favorevoli alla proposta di adesione al gruppo Ccb”. La validità di quella delibera “è stata del resto messa in dubbio da alcuni soci, che l’hanno impugnata davanti al tribunale delle Imprese di Firenze, e la sua invalidità è stata confermata, in termini del tutto coincidenti, da pareri legali resi da due autorevoli consulenti, che hanno evidenziato la mancanza di un conteggio dei voti effettivamente espressi”, conclude Iacopozzi spiegando come il nuovo cda da lui guidato ha deciso di proporre di adesione a Iccrea. Il Cda di ChiantiBanca, quindi, si è convinto che “il gruppo Iccrea offra le più adeguate certezze sia in termini di solidità e prospettive di sviluppo commerciale della banca, sia in termini di rispetto dei valori della cooperazione e di promozione dell’economia del territorio”. “Il nuovo gruppo delle Bcc, scrive Iacopozzi, “avrà dimensioni e risorse adeguate al nuovo ruolo (si stima che il gruppo Iccrea avrà un attivo di circa 148 miliardi di euro e una dotazione patrimoniale di 12 miliardi, a fronte rispettivamente di 77 e 7 miliardi per il gruppo Ccb)”.