“Ci s’è fatta”: adesso il campo del Crocifisso porta il nome di Ferenc Puskas

SIGNA – “Ci s’è fatta”. E’ racchiuso in queste parole, pronunciate in fiorentino puro dal direttore generale del Signa Andrea Ballerini, il senso della giornata di oggi. Una giornata che è stata ed è il coronamento di un sogno per dirigenti e sportivi gialloblu, un sogno che porta il nome di Ferenc Puskas ovvero quello […]

SIGNA – “Ci s’è fatta”. E’ racchiuso in queste parole, pronunciate in fiorentino puro dal direttore generale del Signa Andrea Ballerini, il senso della giornata di oggi. Una giornata che è stata ed è il coronamento di un sogno per dirigenti e sportivi gialloblu, un sogno che porta il nome di Ferenc Puskas ovvero quello che da ora in poi porterà il rinnovato impianto sportivo del Crocifisso.

Una giornata di festa ma anche “il culmine – ha detto Beppe Bonardi, presidente onorario del Signa – che parte da lontano e per la quale devo ringraziare mio babbo Renato”. Puskas infatti era amico della famiglia Bonardi e da loro fu accolto, a metà degli anni Cinquanta, quando si trovò in pratica a un bivio della  sua carriera: prima di passare al Real Madrid, ci fu anche l’opportunità di indossare la maglia della Fiorentina ma la trattativa non andò a buon fine e così oggi Bonardi ha letto il testo di un messaggio che Emilio Butragueno, ex attaccante e oggi direttore delle relazioni istituzionali delle “merengues” ha inviato al Signa.

“Se la salvezza in Eccellenza è stato il frutto di un lavoro importante sul piano sportivo – ha detto il sindaco Alberto Cristianini – questo è un regalo che il Comune fa alla città”. Concetti ribaditi da un’emozionata Marinella Fossi, assessore allo sport: “Quello di oggi è il coronamento di un sogno, un sogno che aveva iniziato a materializzarsi sette anni fa. Il cammino è stato lungo, in certi momenti anche difficile; ma è stato un cammino che ha fatto di sport e aggregazione i propri capisaldi e che ha permesso una rivalutazione complessiva di tutta la zona del Crocifisso”.

A rappresentare la Regione il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani: “Anche Puskas aveva trovato in casa Bonardi il calore di una famiglia. E a loro aveva manifestato la propria intenzione di giocare con la Fiorentina”. E chissà che squadra sarebbe stata, quella Fiorentina di metà anni Cinquanta, capace di segnare ben 95 gol in campionato, con il campione magiaro in rosa. E oggi a Signa la famiglia Puskas era rappresentata da Reka Damborena Puskas, nipote dell’ex campione di Honved e Real Madrid. “Oggi è un giorno di festa – ha detto il consigliere regionale Paolo Bambagioni – proprio perchè si inaugura un impianto sportivo dedicato principalmente ai giovani. Il frutto del lavoro dell’attuale gruppo dirigente che è stato capace, oltre a centrare la salvezza in Eccellenza, a far riavvicinare il cuore dei signesi a questa società”.

Conclusioni d’obbligo per Andrea Ballerini (che ha voluto accanto a sé l’altro dg signese, Edoardo Coli): “Ci s’è fatta. Nessuno poteva pensare che in tre anni potesse succedere tutto questo. Ma il Signa è di tutti e il paese lo ha riscoperto. Questo è lo spirito che ci unisce e che ci ha permesso di raggiungere anche dei risultati sportivi importanti”. Al termine degli interventi, è stata svelata la targa in bronzo che raffigura Ferenc Puskas, opera donata dallo scultore signese Piero Ciaramelli e fusa a Signa dal fonditore d’arte Guido Manetti. Mentre la Pubblica Assistenza di Signa, rappresentata dal presidente Sandro Fois, ha donato un defibrillatore al presidente gialloblu Giampiero Morandi. Tanti ovviamente i presenti: dal miglior marcatore di sempre nella storia della Fiorentina, Kurt Hamrin, al delegato provinciale Figc Roberto Bellocci, passando per Egisto Pandolfini e Piero Gonfiantini  mentre György Szöllősi, direttore della Puskás Academy, associazione calcistica ungherese nata proprio in memoria del fuoriclasse, ha inviato un messaggio scritto.

“Questo impianto – ha concluso Péter Paczolay – è un regalo per l’Ungheria e per gli ungheresi. Puskas è l’ungherese più famoso al mondo: l’evento simbolico che lo ha visto indossare la maglia del Signa crea un ponte ideale fra Ungheria e Italia, Budapest e Firenze. Quest’anno poi ricorrono i 60 anni dalla Rivoluzione Ungherese del 1956 che sarà celebrata con una serie di eventi anche a Firenze: vorrei ricordare l’accoglienza degli italiani nei confronti degli ungheresi. Vorrei dire grazie quindi, per l’intitolazione del campo al campione ungherese ma anche per l’amicizia che gli italiani hanno mostrato verso il nostro popolo sessant’anni fa come oggi”.

Fotografie Roberto Vicario