Cinquantesimo dell’alluvione, cerimonia con i soccorritori

SIGNA – Cinquanta anni dall’alluvione, da quel 1966 in cui l’acqua invase Signa e causò tragedie e danni ingenti. Ieri, venerdì 25 novembre, il Consiglio comunale signese ha tenuto una seduta straordinaria alla chiesa di San Lorenzo per ricordare quegli eventi e per ringraziare chi all’epoca si adoperò per aiutare le persone in difficoltà. Presenti […]

SIGNA – Cinquanta anni dall’alluvione, da quel 1966 in cui l’acqua invase Signa e causò tragedie e danni ingenti. Ieri, venerdì 25 novembre, il Consiglio comunale signese ha tenuto una seduta straordinaria alla chiesa di San Lorenzo per ricordare quegli eventi e per ringraziare chi all’epoca si adoperò per aiutare le persone in difficoltà. Presenti i sindaci delle città gemellate, Oberdrauburg (colpita anche questa da un’alluvione nel 1966) e Maromme e dei Comuni limitrofi, Campi Bisenzio e Poggio a Caiano. In apertura del Consiglio la presidente Paola Bettarini ha ricordato come in quegli eventi così tragici ci sia stata però anche la positività dei tanti aiuti e solidarietà messi in campo. Una considerazione condivisa in tutti gli interventi dei capigruppo del Consiglio, Andrea Di Natale, Elisa Binella, Pietro Fauci e Gianni Vinattieri. Il sindaco Alberto Cristianini e il consigliere regionale Paolo Bambagioni hanno ricordato gli interventi fatti dagli anni Novanta per la messa in sicurezza del territorio.

Nell’occasione è stata presentata la ristampa aggiornata del libro sull’alluvione a Signa, con documenti, foto dell’epoca, racconti e testimonianze, realizzato dall’associazione Scambi internazionali con il patrocinio del Comune. Presenti anche i soccorritori, dalla Croce Verde di Viareggio che arrivò con i patini, e Renzo Boanini e Giorgio Naldi. I due, di Carmignano, cinquanta anni fa salvarono decine di signesi, nella piana di Lecore e Sant’Angelo, le cui abitazioni erano state invase dall’acqua. Naldi e Boanini partirono da Carmignano con un gommone caricato sull’auto e arrivati a Signa furono fermati dai carabinieri che li avvertirono del pericolo che stava correndo la popolazione di quelle zone. I due fecero quindi da traghettatori per un’intera serata e nottata tra villa Castelletti e la pianura allagata. Portarono in salvo decine e decine di persone, tra cui bambini e una donna incinta. Non sapevano nuotare ma decisero di affrontare l’acqua per raggiungere quelle persone intrappolate. Due persone come altre, che però per un giorno sono state eroi.