Coldiretti: il maltempo colpisce la produzione dei cereali

CAMPI BISENZIO – L’altro incubo, per gli agricoltori, è rappresentano dal crollo del prezzo del grano mentre sugli scaffali il costo della pasta per le famiglie toscane è salito mediamente del 41% mentre quello del pane fresco del 9%. Sotto accusa le manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada […]

CAMPI BISENZIO – L’altro incubo, per gli agricoltori, è rappresentano dal crollo del prezzo del grano mentre sugli scaffali il costo della pasta per le famiglie toscane è salito mediamente del 41% mentre quello del pane fresco del 9%. Sotto accusa le manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada balzate del +747%, passando da 33,8 milioni di chili dello scorso anno ai 286,2 milioni attuali nei primi due mesi del 2023, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. In Canada il grano – ricorda Coldiretti Toscana – viene coltivato utilizzando glifosate in preraccolta come disseccante, secondo modalità vietate in Italia.

Non è accettabile – afferma Coldiretti Toscana – che di fronte all’aumento del 41% del prezzo medio della pasta al consumo rilevato dall’Osservatorio dei Prezzi del Ministero del Made in Italy ad aprile 2023 passato in un anno da 1,5 euro a 2,2 euro, mentre quello del pane fresco da 2,88 a 3,13 euro al chilogrammo, il grano duro nazionale necessario per produrla venga invece sottopagato tra i 30 e 33 centesimi al chilo ai 6 mila agricoltori toscani rischiano di non recuperare nemmeno quanto speso per coltivarlo. Proprio quando sta per partire la raccolta è necessario adeguare subito – sottolinea Coldiretti Toscana – le quotazioni del grano duro per sostenere la produzione in un momento difficile per l’economia e l’occupazione.

Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. – spiega Coldiretti Toscana – E’ necessario ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. E’ necessario riattivare da subito – conclude Coldiretti Toscana – la Commissione Unica Nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale è stata sospesa nell’ottobre del 2022, perché fornisce trasparenza al mercato e offre la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali.