Commissariamento, Socialisti “Scene di non politica”

SESTO FIORENTINO – “Le scene cui abbiamo assistito non appartengono al mondo della politica”. Con questa affermazione il Partito socialista entra nel dibattito che riguarda il futuro di Sesto Fiorentino con l’arrivo del Commissario prefettizio. Entra adesso nella discussione perché, come si legge in una nota  “abbiamo deciso, per scelta, di non intervenire, come Partito […]

SESTO FIORENTINO – “Le scene cui abbiamo assistito non appartengono al mondo della politica”. Con questa affermazione il Partito socialista entra nel dibattito che riguarda il futuro di Sesto Fiorentino con l’arrivo del Commissario prefettizio. Entra adesso nella discussione perché, come si legge in una nota  “abbiamo deciso, per scelta, di non intervenire, come Partito Socialista Italiano, nell’ultima, in ordine di tempo, discussione interna al Partito Democratico”. Una decisione che, secondo il Psi, è stata dettata “dal fatto che, nel mondo della politica, è indispensabile riconoscere, individuare ciò che non appartiene alla politica. Nello specifico, a conti fatti, abbiamo avuto conferma  della bontà della nostra scelta: le scene cui abbiamo assistito non appartengono al mondo della politica”. Per il Psi “siamo in presenza di uno scontro fra  gruppi  interni al Partito Democratico” una situazione che ha evidenziato “sintomi del malessere che persistono da più anni”.
E la sfiducia al sindaco Biagitti da parte di una parte del PD, prosegue la nota è “un colpo sferrato, questa  volta, verosimilmente, ai cittadini di Sesto e non al Sindaco”.
Un insurrezione, secondo il Psi, anzi una “resistenza antirenziana”.
“Nessuna componente nazionale, interna al PD, infatti, ha dato ‘copertura’ politica all’azione di sfiducia degli otto consiglieri comunali del PD – prosegue la nota – Questa volta la vicenda riguarda la vita politica di una ragazza: Sara Biagiotti, di solide radici sestesi, che inizia come volontaria alle feste de L’Unità. Consolida la sua esperienza politica nel Consiglio Provinciale come consigliere, nella vita partecipativa del Partito Democratico a livello nazionale e, per ultimo, nella vita  amministrativa del Comune  di Firenze,  in qualità di assessore. A distanza di anni il suo ritorno a Sesto, in qualità di ‘candidata sindaco’. Non riscuote acclamazioni, viene considerata alla stessa stregua di una ‘imposizione’ da rispedire al ‘mittente’, in particolare, da parte di alcune componenti interne al Partito Democratico”. Una situazione, questa, prosegue il Psi dove “la sinistra di ‘governo’ che  di fatto aveva condiviso, per un decennio, le scelte amministrative della città, diventa partito di “opposizione”.
“Con una coalizione di centro sinistra e con una lista elettorale, personale, Sara Biagiotti – prosegue la nota – riesce anche a superare lo scoglio del primo turno; contrariamente alle previsioni, viene eletta Sindaco con il 56% di consensi: niente “ballottaggio”.
“In tale contesto vanno inserite le vicende, ultime, del bilancio consolidato 2014 della  passata legislatura ed i programmi del nuovo Sindaco, per gli anni 2015–2017 – prosegue la nota – vengono approvati dalla maggioranza di governo, dai rappresentanti del Partito Democratico, presenti in Consiglio Comunale; tutte  le  difficoltà sono  superate: il Comune ha messo a posto i bilanci, può governare; l’approvazione  è avvenuta  alla  fine  del mese  di aprile 2015”.
“Qualcuno – prosegue la segreteria del Partito socialista – ha continuato nell’azione intrapresa ovvero rendere la vita difficile alla neo eletta anzi dimostrare la sua incapacità a governare. Di fatto, in seno al consiglio comunale, si è consolidato un movimento, trasversale, che ha avuto come unico obiettivo quello di riportare, al più presto, al voto i cittadini sestesi: la rivalsa per tutte le sconfitte subite. Le conseguenze  sono sotto  gli occhi di tutti i cittadini  di Sesto”.
Il Partito Socialista di Sesto Fiorentino è consapevole – chiude la nota – del  grave  atto che è stato consumato nei  riguardi  di tutta la collettività (la figura del Commissario fu  introdotto a Sesto dal fascismo per annullare le prerogative democratiche di un Comune socialista). Malgrado ciò siamo dell’avviso che la città avrà la forza di superare il momento particolare. L’augurio che nei mesi a venire si possa discutere con una classe dirigente del Partito di maggioranza meno autoreferenziale, più disponibile ad ascoltare”.