Con le Misericordie fiorentine nel “bunker” sotto la chiesa di Leopoli. Fra normalità e attesa della guerra

FIRENZE – Negli ultimi giorni, le immagini che stanno arrivando dall’Ucraina si fanno sempre più drammatiche. Civili in fuga, città distrutte, tantissimi profughi che hanno raggiunto – o lo stanno facendo in queste ore – altri paesi fra cui ovviamente anche l’Italia. Nell’immediatezza dello scoppio del conflitto, tuttavia, c’è chi ha avuto l’opportunità di recarsi, […]

FIRENZE – Negli ultimi giorni, le immagini che stanno arrivando dall’Ucraina si fanno sempre più drammatiche. Civili in fuga, città distrutte, tantissimi profughi che hanno raggiunto – o lo stanno facendo in queste ore – altri paesi fra cui ovviamente anche l’Italia. Nell’immediatezza dello scoppio del conflitto, tuttavia, c’è chi ha avuto l’opportunità di recarsi, seppur senza quasi mai scendere dalla propria auto, a Leopoli. Si tratta del direttore del Coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina, Enrico Sardelli, che insieme a due dipendenti, ha incontrato don Serhiy (don Sergio), uno dei contatti più diretti dal fronte ucraino con don Volodymir Voloshyn, parroco a Firenze presso la chiesa di San Michele Arcangelo in Chiesa Rettoria dei Santi Simone e Giuda. La parrocchia ucraina fa capo infatti all’Arcidiocesi di Firenze che in queste settimane si è impegnata tantissimo ad aiutare l’Arcidiocesi di Leopoli assicurando una serie di aiuti che sono arrivati a destinazione in modo mirato ed efficace.

Da qui l’incontro, che si è svolto in occasione di una delle recenti missioni delle Misericordie, quando il convoglio dei mezzi delle varie associazioni ha raggiunto l’Ucraina “carico” di aiuti per poi impegnarsi ad accompagnare in Italia i profughi che sono stati ospitati nelle strutture di riferimento. Un incontro ricco di emozioni, in quella che fino a poco tempo fa era parte della cripta della chiesa. Circondati da una città che comunque stava provando a vivere la propria quotidianità. Ma che al tempo stesso era pronta, se mai si può essere pronti in situazioni del genere, e si stava preparando all’arrivo della guerra.

E mentre i volontari delle Misericordie scaricavano tutto il materiale dai mezzi al confine fra la Polonia e l’Ucraina, Sardelli e i due dipendenti del Coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina, come testimoniano anche le foto e i video che pubblichiamo qui di seguito, hanno raggiunto Leopoli. “Siamo scesi sotto la chiesa – racconta – in locali che adesso sono stati allestiti per ospitare le persone e che fungono quindi da rifugi”. Tutto questo a conclusione di una viaggio che ha richiesto quattro ore all’andata e altrettante al ritorno, mentre intorno si alternavano posti di blocco e persone in giro come in un normale giorno di lavoro. Ma di normale c’era ben poco ed era testimoniato dalla tensione che comunque si respirava soltanto abbassando il finestrino dell’auto. Le Misericordie fiorentine, infatti, sono state un contatto costante con don Voloshyn e l’incontro dei giorni scorsi è servito soprattutto per fare il punto della situazione e capire come muoversi in prospettiva futura. Un incontro a conclusione del quale, più delle parole, contano sicuramente le fotografie e i video.