Confagricoltura: “Bene la vendita di piante e fiori a casa. Ma è soltanto una goccia nel secchio vuoto dell’economia”

FIRENZE – “La vendita per corrispondenza permette perlomeno un piccolo recupero di liquidità. Ma è una goccia nel secchio vuoto dell’economia del settore florovivaistico”. Francesco Mati, presidente della sezione prodotto vivaistico di Confagricoltura Toscana, commenta così il via libera da parte della Regione Toscana, alla vendita on line e a domicilio di fiori, semi e […]

FIRENZE – “La vendita per corrispondenza permette perlomeno un piccolo recupero di liquidità. Ma è una goccia nel secchio vuoto dell’economia del settore florovivaistico”. Francesco Mati, presidente della sezione prodotto vivaistico di Confagricoltura Toscana, commenta così il via libera da parte della Regione Toscana, alla vendita on line e a domicilio di fiori, semi e piante ornamentali: le aziende florovivaistiche e i centri di giardinaggio, che non rientrano tra le attività essenziali, devono rimanere chiusi, come stabilito da decreti governativi per il contenimento della diffusione del Coronavirus, ma grazie all’ordinanza regionale possono vendere piante fiori e prodotti on line, o comunque a distanza, con consegne a domicilio o per corrispondenza (evitando contatti personali inferiori a 1,80 metri, e rispettando le norme igieniche e sanitarie in tutta la filiera, dal confezionamento alla consegna). In un settore in cui, a causa della pandemia Covid-19, “il motore della macchina delle spese va al massimo regime, mentre quello degli incassi gira al minimo”, l’apertura della Regione “offre piccoli spiragli per quelle imprese che sono già organizzate o che facilmente possono attrezzarsi per le vendite a domicilio.” Per Mati stanno “riemergendo una passione e un attaccamento alla cura del verde” che sia su balconi, su terrazze, o nei giardini. Un segnale di inversione di tendenza: “Prima la vita frenetica ci faceva apparire il giardinaggio come una perdita di tempo. Adesso invece molte persone hanno rivalutato l’importanza che rivestono anche semplici e piccole sistemazioni verdi, sui balconi, in terrazza, anche per la pulizia dell’aria.” Curare piante e fare giardinaggio è un piacevole passatempo, e fa bene anche all’ambiente. A causa della pandemia Covid-19 il mercato del “verde” ha subito una contrazione del fatturato: 70% in meno per settore floricolo e il 50% del settore vivaistico “che era partito molto bene a gennaio e febbraio e ai primi di marzo”. Confagricoltura pensa al dopo emergenza e alle soluzioni per aumentare in maniera esponenziale il consumo di piante: “Bisognerebbe per esempio continuare nel rinnovamento di alberature urbane senescenti (arrivate a fine carriera urbana), e dotare tutte le aree periferiche, industriali e sportive, di un’adeguata massa di verde, in grado di aumentare in maniera esponenziale la pulizia dell’aria. E’ stato dimostrato in questi giorni che laddove ci sono problemi di qualità dell’aria il Coronavirus ha colpito in modo più violento. Dovremo aumentare gli investimenti nel verde pubblico ma incentivare anche quello privato perché, come ci dicono studi universitari, anche il verde privato contribuisce alla pulizia dell’aria quanto quello pubblico”. Come incentivo Mati propone il raddoppio del bonus verde: “Adesso permette di portar in detrazione 1.800 euro su 5.000 euro di investimento in 10 anni, e così non ha funzionato, se non per i condomini dove è cumulabile: sarebbe appetibile con un’imponibile a 10.000 euro e un’aliquota al 70%”.