Confartigianato “Amarezza e forte preoccupazione per Toscana rossa. Da oggi servono interventi più decisi”

FIRENZE – “Siamo rimasti amareggiati e anche sorpresi che la Toscana sia finita in zona rossa considerando che fino a 24 ore prima tutti ci avevano assicurato che con ogni probabilità saremmo rimasti in zona arancione. Di fronte ad un aumento dei contagi il primo obiettivo che dobbiamo coltivare è sicuramente quello della sicurezza e […]

FIRENZE – “Siamo rimasti amareggiati e anche sorpresi che la Toscana sia finita in zona rossa considerando che fino a 24 ore prima tutti ci avevano assicurato che con ogni probabilità saremmo rimasti in zona arancione. Di fronte ad un aumento dei contagi il primo obiettivo che dobbiamo coltivare è sicuramente quello della sicurezza e della salute dei cittadini e quindi del pieno rispetto delle regole che impediscono alla pandemia di diffondersi ulteriormente. Tuttavia non possiamo non rilevare quanto questa misura improvvisa e inattesa colpisca in maniera ancora più forte decine di imprese artigiane e commerciali che speravano in questa settimana, precedente alla Pasqua, di poter fatturare qualche euro in questa drammatica situazione.” E’ quanto dichiarato da Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze.

“Molte aziende rischiano di chiudere e di non riaprire più. E’ evidente che da questo momento in poi occorreranno misure in grado di mettere in sicurezza le imprese. Chiediamo quindi a chi ci governa sia livello regionale sia a livello nazionale una sola cosa: la chiarezza dei comportamenti e la certezza delle azioni perché abbiamo bisogno, nel momento in cui ci viene chiesto di chiudere le nostre attività e di non incassare un euro per altre settimane, di costruire un sistema di protezione reale per il nostro tessuto economico”.

“Il nostro territorio si caratterizza per una diffusione di piccole imprese, spesso a conduzione familiare, e quindi ogni volta che una serranda viene abbassata e una bottega di un artigiano viene chiusa, questo significa che quella famiglia che vive su quel reddito, entra nella fascia di povertà. E come sappiamo anche in Toscana questa fascia si sta allargando in maniera preoccupante. Chiediamo quindi al presidente Giani di farsi interprete verso il Governo affinché i cosiddetti ristori siano veramente in grado di salvare le imprese nuovamente costrette a chiudere per rispettare le regole della zona rossa. I sacrifici a senso unico non servono e non bastano più”, conclude Sorani.